Secondo gol stagionale su punizione per i giallorossi. Una possibilità che potrebbe tornare utilissima nella convulsa lotta per la salvezza.
Minuto 82 di Napoli-Lecce. Lapadula guadagna l’ennesimo calcio di punizione della sua giornata, sulla palla va Marco Mancosu: interno collo, pallone teso e dritto con lievissimo giro a uscire. Palo interno e gol, per Ospina non c’è davvero nulla da fare. E’ l‘1-3 giallorosso, ma a conti fatti è la segnatura che decide l’incontro, visto che di lì a poco Callejon sigla il secondo gol partenopeo.
Un gol come un altro, in teoria, quello del capitano sardo. Soprattutto in una partita in cui il Lecce ne ha messi a segno altri due, ancor più belli per come sono nati perché frutto di azioni di squadra praticamente perfette. Siccome non sempre l’avversario di turno di consente di arrivare a segno dopo un fraseggio che ha coinvolto 9/11 della squadra (vedi 1-2), ecco che cercare il gol estemporaneo può essere fondamentale.
Si prendano ad esempio match contratti come Lecce-Udinese e Parma-Lecce, o ancora gare in cui si fatica a fare gioco come a Brescia o Verona. E’ lì che, spesso se non sempre, almeno un paio di opportunità da fermo possono arrivare. E, sfruttandole, spesso si può cambiare il corso degli eventi. Ci è riuscito Mancosu a Napoli e Falco con il Sassuolo. Il 10 giallorosso ci stava riuscendo clamorosamente con l’Inter.
Quello sarebbe stato un premio forse troppo generoso per la squadra di Liverani, che di certo aveva meritato il pari ma creato non troppo più dell’avversario per poter ambire ai tre punti finali. E ciò è sufficiente a capire come riscoprire l’opportunità del gol su punizione può portare in cascina punti insperati, inattesi, magari anche immeritati. E il Lecce ha dimostrato di avere potenzialmente gli elementi perché questo possa diventare un fattore nella lotta per mantenere la categoria.
Diciamo che spesso non abbiamo avuto punizioni dal limite…