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Attacco bomba, entusiasmo e sogni europei. E’ un’Atalanta che non smette di volare

La Dea si conferma anche quest’anno tra le più belle realtà in Italia e non solo ed è lanciatissima verso quarti Champions e seconda qualificazione alla competizione di fila. Attacco super, meccanismi oleati ed un ambiente carichissimo i segreti.

Nel prossimo turno il Lecce se la dovrà vedere con una delle squadre più in forma della Serie A e non solo, l’Atalanta. Domenica alle 15 al Via del Mare sarà di scena la quarta forza del campionato, che non è scesa in campo nell’ultimo turno causa disposizioni governative per l’allarme coronavirus. Ma che, solo dieci giorni prima, aveva annientato il Valencia nell’andata dei quarti Champions.

Anche quest’anno, l’Atalanta sta percorrendo un processo di crescita che, iniziato da lontano, l’ha imposta come una delle big del calcio italiano. A dirlo sono i numeri ma non solo, come dimostrano i tanti giovani prodotti nel settore giovanile, gli stranieri valorizzati e lanciati nel calcio internazionale e strutture all’avanguardia, vedi il rinnovato Gewiss Stadium. E poi, non ultimi, i traguardi sul campo.

Inizialmente altalenante, il cammino nerazzurro nell’attuale Serie A è spiccato e sembra volare ancor più che in passato. I bergamaschi si trovano a lottare per un posto in Champions League sin dalle prime giornate, a differenza di quanto avvenuto con i precedenti campionati di rincorsa. Attualmente sono quarti, a +3 sulla Roma ma con una gara in meno rispetto ad essa.

La forma è smagliante, con appena una sconfitta nelle ultime otto giornate, l’inatteso ko casalingo con la Spal. Segno che la formazione di Gian Piero Gasperini non ha ancora la maturità tale da poter competere alla pari in tutte e per tutto con chi gli è davanti, ma poco ci manca. Perché, sul campo, la Dea ha dato lezioni a Juve, Lazio e Inter, raccogliendo appena 2 punti causa rimonte subite ed errori dal dischetto. Anche se a pesare sono soprattutto quelle gare buttate un po’ via con Torino, Fiorentina, Cagliari e Spal che hanno negato all’Atalanta di guardare da molto più vicino le battistrada.

I numeri sono impressionanti. L’attacco è da top europeo, con 63 centri all’attivo, e la differenza reti seconda solo a quella della Lazio. La difesa è magari meno solida che in passato in quanto a reti incassate, comunque solo 8 in più della Juve capolista. A ciò si aggiunge il cammino Champions, dove l’Atalanta ha iniziato male per poi passare in allungo il girone e ipotecare il quarti grazie al 4-1 al Valencia di una settimana fa.

Tanti trascinatori, tante stelline ma nessuno one-man-show nel perfetto coro orchestrato da Gasperini. Un 3-4-3/3-4-1-2/3-4-2-1 che coniuga compattezza, organizzazione e capacità di valorizzare le proprie qualità. L’intensità che la Dea è in grado di produrre è difficile da vedere a queste latitudini. E con l’esplosione di Gosens, le conferme dei tanti talenti in rosa e la consacrazione di Ilicic ormai non si parla più di sognare, ma di costruire un futuro roseo.

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