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Benussi: “Sembra che il Lecce abbia fatto tanto, ma Genoa e Samp forse sono più attrezzate”

L’ex portiere, tra le altre, di Lecce, Venezia e Palermo, ha concesso una lunga intervista a mediagol. Tantissimi tempi e tante personalità esaminate: non sono mancate le considerazioni sui salentini, sull’Atalanta prossima avversaria e sul Palermo.

Ecco degli estratti delle dichiarazioni rilasciate dall’ex portiere veneziano, che ha appeso guanti e scarpini al chiodo dopo la stagione 2016-2017 vissuta al Vicenza. Al Menti, Benussi sostituì Mauro Vigorito, vittima di un brutto infortunio poco tempo dopo l’arrivo di Benussi, che nel curriculum ha ben 95 presenze con il Lecce, la squadra dove più ha militato e dove può vantare due promozioni dalla Serie B alla A.

LECCE E LIVERANI. Il classe 1981, compagno di Fabio Liverani ai tempi del Palermo, ne ricorda le capacità da guida già sul rettangolo verde: Liverani? Sarebbe stato illogico se Fabio se non fosse diventato un allenatore importante, già in campo era di fatto un mister, riferimento guida e trascinatore anche se non aveva più quella dinamicità di una volta. Si vede che ha delle idee, una capacità di gestione di gruppo sopra ogni livello che è quello  che conta ancora di più del lavoro tattico in campo.

SALVEZZA MISSIONE DURA. Adesso sembra che il suo Lecce abbia già fatto tanto, ma in realtà la classifica in zona salvezza è veramente corta, non sarà facile salvarsi avendo dietro società blasonate quali Genoa e Sampdoria che forse sono un  po’ più attrezzate.  Spero per Fabio che possa concludere questo miracolo con una società più piccola come bacino d’utenza e peso responsabilità rispetto a Palermo.

ALTRI TECNICI. Guidolin e Pioli? L’ex tecnico di Monaco e Swansea ho avuto la fortuna di conoscerlo a Udine anche se è stato un periodo un po’ sfortunato per il sottoscritto a causa di due infortuni pesanti alle ginocchia che hanno compromesso il mio utilizzo nel corso della stagione. Lui e l’attuale allenatore del Milan sono due tecnici molto simili, bravi a gestire il gruppo, fanno del rapporto umano una cosa principale, adottano moduli diversi poiché Guidolin predilige giocare con la difesa a 3 mentre Pioli utilizza prevalentemente la difesa a 4 schierando la sua squadra con il classico rombo. 

PALERMO. Stagione 201o/11? Quella stagione in realtà  è stata la meno buona nel complesso, a parte ovviamente quella successiva a causa delle note vicissitudini che ci hanno fatto retrocedere. Una stagione tra le migliori è stata quella precedente, 2009-2010, quando sfiorammo l’accesso alla Champions League. La finale di Coppa Italia per chi l’ha vissuta è stata un esperienza che ci rimarrà per sempre dentro, anche per me che non ho partecipato dal campo. Eravamo una squadra veramente importante, basti pensare che c’era Liverani, Miccoli era in panchina e tanti altri campioni, per me è stato un onore condividere con loro quegli anni, anzi sono state le esperienze più belle della mia carriera. 

PALERMO BIS. Quando parlo con gli amici e racconto qualche aneddoto penso che in quel periodo c’era Sorrentino in porta che era il portiere italiano col miglior rendimento, c’era Gasperini che adesso è il migliore allenatore in Italia. Davanti c’era anche Ilicic e siamo riusciti comunque a retrocedere, la nostra è stata un impresa al contrario e questo ci dimostra quanto il calcio sia particolare e difficile. Ogni stagione ha una storia a sé, il Palermo attuale è sulla buona strada ma deve fare attenzione per gli ultimi due mesi di campionato senza trascurare nulla. Credo che società e staff siano pienamente a conoscenza di questo.

TALENTO INCOMPRESO. Abel Hernandez? In quegli anni lì, per me  il talento di Abel era forte in prospettiva quanto quello di Cavani, Pastore, Ilicic e Dybala. In allenamento aveva tutto, era un attaccante che andava in profondità, in grado anche di coprire e difendere la palla, era tecnico e veloce, lo vedevo come un attaccante moderno di grande prospettiva. L’uruguaiano ha fatto comunque una buona carriera perché in Inghilterra si è ritagliato il suo spazio, ma pensavo potesse diventare un fuoriclasse di alto livello”.

ATALANTA. Non ci sono più parole, perché oltre ai risultati propone un gioco spumeggiante e guardare una partita dei bergamaschi vuol dire divertirsi. La squadra di Gasperini entusiasma, gioca bene, coinvolge e sta ottenendo risultati importanti. Ha un portiere forte che io mi porterei agli Europei se fossi allenatore, è giovane talentuoso e  ha soprattutto esperienza europea. Ha la fisicità del portiere moderno, gioca bene sulle palle alte e si muove bene; rischia anche con i piedi, direi che Gollini si colloca appena dopo Donnarumma e secondo me insieme a Sirigu è il più completo. 

L’ADDIO AL CALCIO DI BENUSSI. Io ho smesso a malincuore perchè il ginocchio sinistro mi ha creato dei problemi soprattutto l’ultimo anno a Vicenza e purtroppo a gennaio mi sono dovuto fermare. Ero il capitano di quella squadra ma non ho potuto continuare la stagione e quindi ho dovuto smettere un po’ bruscamente. A livello mentale e di condizione fisica generale stavo bene a parte il ginocchio.

ALLENATORE. Ho fatto tutti i corsi che servono adesso per allenare compreso quello per guidare i portieri che dalla stagione prossima sarà obbligatorio per i professionisti e i settori giovanili. In questo momento, da un paio d’anni ho una scuola di portieri in provincia di Venezia, annoveriamo quasi 100 iscritti e lavoriamo con le società professionistiche collaborando anche per il Veneto. Abbiamo anche i portierini, dai 16-17 anni e cerchiamo di insegnargli qualcosina di utile e costruttivo per avviarli per il calcio che conta; abbiamo 3-4 portieri all’anno che riescono ad andare nelle società professionistiche e questo significa che stiamo lavorando bene, è una palestra questa che mi sta preparando ad un’ulteriore evoluzione professionale nel calcio dei grandi. Aspetto che finisca questa stagione, in attesa di rimboccarmi le maniche nella prossima stagione”.

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4 anni fa

Pensa che vuoi ma era meglio Antonio Rosati

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