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Rimonta con tenacia ma poi sciolti azione dopo azione. Si poteva difendere meglio nella ripresa?

L’analisi tattica di Lecce-Atalanta 2-7 racconta una gara dove i bergamaschi, dopo aver ricevuto i regali nel primo tempo, hanno sciorinato tutto il campionario di bellezze offensive. La difesa del Lecce, disposta come al solito, ha incassato ogni “buco”.

Una piccola speranza a fine primo tempo dopo il completamento della doppia rimonta, con Donati a pareggiare idealmente anche l’autogol che ha aperto le marcature, e poi tutti a stropicciarsi gli occhi davanti alla super Atalanta. Il 2-7 di ieri, risultato non insolito ormai se in campo c’è l’Atalanta di Gasperini, ha però messo a nudo ancora una volta i limiti del Lecce specialmente quando s’incappa in errori evitabili contro squadre che non perdonano.

STORIA. Archiviando come un infortunio difensivo il colpo di testa nella propria porta di Donati, sul raddoppio si è rivisto il Lecce in difficoltà sulla palle inattive. Lo strapotere fisico di Duvan Zapata, ieri MVP grazie alla sua tripletta, ha surclassato Rossettini sul corner di Ilicic. 23′ sul cronometro e già un doppio passivo da recuperare con altrettanti errori. Non un buon inizio.

Liverani, mantenendo la calma, ha però cercato spesso la profondità. I lanci, anche partiti addirittura da Gabriel, cercavano di innescare Lapadula & co. alle spalle del trio difensivo atalantino.

SORRISO SAPONARA. Le situazioni tattiche con la difesa ospite non schierata in attesa hanno aperto interessanti spazi per l’estro di Riccardo Saponara, ieri al rientro. L’ex Genoa ha realizzato probabilmente il gol finora più bello del campionato del Lecce. Lancio di Majer a cercare lo scatto del 18 dietro De Roon e, voilà. Sinistro-destro e pallone all’incrocio. Una perla che merita il giusto spazio nonostante la netta sconfitta.

Sempre Saponara, questa volta con la difesa di Gasperini schiacciata a difesa di Gollini, ha trovato con freddezza il corridoio giusto per la bordata vincente, con prima gioia in Serie A, di Giulio Donati.

BORDATE. La prima annunciata speranza percepita dal Lecce con il 2-2 impresso sul tabellone è rimasta nello spogliatoio. Dopo cinquanta secondi dal calcio d’inizio, i tenori atalantini hanno cominciato il concerto a suon di passaggi a memoria e suggerimenti fulminei nell’area di un impotente Gabriel. La prodigiosa finta di Ilicic dopo l’altrettanto importante parata del numero 21 leccese su Gomez ha aperto il vaso di Pandora. Come per il destro secco di Saponara, il movimento dello sloveno a ingannare Lucioni e Rossettini rientra nelle magie compiute con gli scarpini.

Sul 2-3, la difesa giallorossa ha allargato le proprie maglie e Ilicic-Gomez-Zapata, coadiuvati da Pasalic, ieri con licenza di inserimento in area e il treno Hateboer, hanno sfondato. Rete di passaggi per il Zapata bis e altra magia di Ilicic, assist in rovesciata, per il tris. Sul 2-5, infine, è labile il confine tra comandamenti tattici da cambiare e, magari, voglia di chiudere ogni falla con qualunque modo.

DIFESA A CINQUE? Nel calcio, come nella vita, non si parla con i se e con i ma. Molti tifosi e addetti ai lavori, però, auspicavano un Lecce con la difesa a cinque come fatto vedere in altre gare contro le grandi. Ciò non è avvenuto.

L’inserimento di un uomo in più (Paz o Dell’Orco) probabilmente avrebbe chiuso qualche inserimento degli avanti atalantini, ma in almeno tre o quattro gol, più che l’idea tattica errata il Lecce ha pagato le nette sconfitte sugli uno contro uno.

PERCHE’ NO. Hateboer-Calderoni, Zapata-Rossettini (non solo sul gol) e Ilicic-Lucioni sono le fotografie di un andazzo che ha evidenziato lo scarto tra le due formazioni. Se poi si aggiungono le scorribande di un Pasalic non controllato dai dirimpettai giallorossi e i regali difensivi della prima parte di gara, il quadro è completo.

Difendersi a cinque, poi, avrebbe tolto un’altra via ai veloci ribaltamenti decretati per far male ai bergamaschi, in difficoltà se presi in contropiede.

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Marco Antonio
Marco Antonio
4 anni fa

Certo , subire 11 reti in due partite è difficile da digerire! Ma ricordiamoci che l’Atalanta nelle prime tre partite di Champions ne ha subite 12 di reti! Anche la juve campione di Marcello Lippi ogni tanto perdeva con un passivo di goal importante. Della partita con l’Atalanta teniamoci stretto il primo tempo e magari la lezione di gioco del secondo tempo ci servirà!! L’Atalanta è terza solo dietro al P.S.G e Bayern per numero di goal segnati nei maggiori campionati europei e le squadre che lottano per non retrocedere ne subiscono tante di reti! Il Lecce di reti ne ha subite 56, ma ne ha fatte ben 34!! Per una squadra neo promossa non è poco. Non scordiamoci che due anni fa stavamo in serie C e che abbiamo buone possibilità di salvarci! Ci mancano solo 15 punti per salvarci in un campionato strano ,falsato e chissà cos’altro! Forza ragazzi rialziamo la testa, forza Lecce, forza territorio Salento e pensiamo positivo!

Antonio
Antonio
4 anni fa

Fondamentalmente loro sono una squadra di serie A noi siamo un accozzaglia di serie B di scarso livello questi errori li facciamo con tutti a cominciare dal brescia abbiamo fatto qualche punto xche nn ci conoscevano adesso la musica e cambiata una difesa da quasi 60 gol al passivo e di caratura dilettantistica da oggi e sino alla fine del campionato sara un lenta agonia senza fine con goleade a gogo’ come ha detto liverani nn ce la possiamo giocare con l’atalanta come con quasi tutte le altre squadre leggendo tra le righe SENZA UN REPARTO (ATTACCO) e con una difesa colabrodo E DA UN MERCATO RIDICOLO DI UNA SOCIETA CHE NN HA FATTO NULLA X DIFENDERE QUESTA CATEGORIA IN UNA DIFESA VEROGNOSA HANNO AVUTO IL CIRAGGIO DI PRENDERE PAZ UN BIDONE DI SERIE C SOPRANNOMINATO “IL LUMACONE” A FRONTE DI RICHIESTE PRECISE DEL MISTER MA STICCHI PRENDE SOLO GIOCATORI A GRATIS E ROTTI E I SUOI SACRIFICI INESISTENTI PARLANO CHIARI USCITE A GENNAIO OOO,OO €
SOCIETA CHE GIUSTAMENTE MERITA LA RETROCESSIONE!!!!!

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