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Juliano, l’erede mancato di Ledesma che ora insegna calcio nel club Red Bull del Brasile

A Lecce nel 2006/07, il centrocampista brasiliano disputò comunque una buona stagione personale nonostante la squadra non abbia girato al massimo. Poi ancora Italia, la chiusura negli Usa e gli inizi in panchina.

Tolte poche eccezioni, il rapporto tra il Lecce e il Brasile non è stato tra i più prolifici. Pochi sono stati i calciatori verdeoro in grado di restare nella storia del club salentino, su tutti Angelo (il più presente) e Cisco De Mecenas (quello con più gol all’attivo). Ma c’è anche chi al Via del Mare c’è rimasto poco, solo una stagione, disputando comunque un torneo all’altezza, di tutto rispetto. Parliamo di Juliano Elizeu Vicentini, semplicemente noto come Juliano.

Centrocampista classe 1981, voluto da Zeman per le sue doti di regista, la sua tecnica e un dinamismo di certo non inferiore, anzi, a quello di Ledesma, calciatore di cui prendeva la pesante eredità. Era un Lecce neo retrocesso dopo tre stagioni nel massimo campionato, di conseguenza ambizioso. Certo, in quell’estate del 2006, con l’Italia fresca campionessa mondiale, i giallorossi sapevano già che la Serie B da allestire non sarebbe stata come le altre.

Juventus, Genoa, Napoli: tre stra-favorite per la promozione in Serie A, alle quali il Lecce voleva dar fastidio con una rosa di tutto rispetto. Solito 4-3-3 e Juliano fulcro del gioco. L’impatto dell’ex Guarani con la Serie B fu ottimo, se non devastante. Titolarissimo, e mai sostituito, nelle prime 5 di campionato, in cui i salentini ottennero 3 vittorie, 1 pari e 1 ko, stanziandosi in zona promozione.

E Juliano fu grande protagonista della più importante vittoria di inizio stagione, il 3-2 casalingo sul Genoa, con un colpo di testa al 90′ che confezionò la rimonta dei suoi. Purtroppo l’acme sia della stagione della squadra, passata poi da Zeman a Papadopulo, che del brasiliano fu proprio nell’ottimo avvio. Juliano resterà infatti protagonista e direttore d’orchestra della manovra del Lecce, chiudendo in calare fino a non essere titolare in nessuna delle ultime 7 giornate di campionato.

Papadopulo non lo confermò nell’estate del 2007, e per lui furono saluti e partenza alla volta di Pisa. In nerazzurro farà bene, così come a Novara più avanti. Poi Maritimo in Portogallo, ritorno in Brasile con Joinville, Brasinha e Go Audax prima della chiusura negli Stati Uniti, con il club NASL del Minnesota.

E nello stato nordamericano inizierà anche la sua carriera in panchina, da allenatore della selezione di calcio dell’University of Northwestern. Il primo club sarà, dal 2017 al 2019, il Woodbury SC, sempre nel Minnesota, prima del nuovo ritorno in patria. Da un mese esatto è entrato a far parte di uno dei progetti calcistici più ambiziosi del Brasile, quello del Red Bull Bragantino.

I bianconeri sono la principale società di proprietà del Toro Rosso, nel cui organigramma Juliano funge da assistente capo allenatore, ruolo che trae origine dagli sport statunitensi. Ma, ne siamo sicuri, buona parte delle conoscenze che metterà a disposizione dei suoi ragazzi avranno avuto origine proprio in quella breve, ma intensa, esperienza salentina.

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