Il difensore centrale giallorosso ha parlato in diretta Instagram attraverso il canale ufficiale del club di via Costadura.
FAMIGLIA. “Di bello in questo momento c’è il fatto di poter passare tanto tempo con la famiglia, è sicuramente l’aspetto positivo di un periodo molto difficile”.
ZIO. “Il soprannome ha origine dalla mia somiglia con Giuseppe Bergomi dal punto di vista fisico e del ruolo. Una somiglianza individuata ai tempi della Reggina dal mio ex compagno di squadra Fabio Ceravolo. So che questo aneddoto è arrivato anche all’attenzione di Bergomi stesso”.
SERIE A. “Arrivai a Lecce con l’obiettivo di riportare i giallorossi in massima serie, e sono contento di esserci riuscito alla prima occasione. Ricordo di aver detto a Falco di andare insieme in Salento che si vinceva. Lui era più scettico rispetto all’esito della stagione, ma alla fine ho avuto ragione io”.
ALLENAMENTO. “Noi cerchiamo sempre di tenerci in forma, mantenere il fisico adeguato è importante ma non è il solo. Per farsi trovare pronti l’aspetto mentale e l’approccio alla ripresa sarà fondamentale. Non vedo comunque l’ora di tornare a lavorare con il gruppo, con i miei compagni”.
COMPAGNI DI REPARTO. “L’affiatamento con Rossettini è cresciuto di partita in partita. E’ vero che siamo la difesa più battuta del campionato, ma non credo sia un discorso di coppia centrale ma di fase difensiva che può o meno soffrire. E’ normale essere vulnerabili, considerato che siamo una piccola ed una neopromossa, ma con Luca posso dire che in ogni allenamento ci troviamo bene. Così come con Meccariello, assieme al quale lo scorso anno facevamo un altro tipo di lavoro molto basato sul possesso. Sotto questo punto di vista è difficile fare un confronto. In generale c’è comunque una grande sintonia nello spogliatoio salentino”.
STORIA. “Ricordo come più particolare il campionato vinto dalla Serie C alla B con il Benevento, perché è stato molto importante per una città che non tra i cadetti non c’era mai stato. Inoltre i sanniti ci provavano da praticamente un decennio, dunque ciò ha dato un sapore particolare. In aggiunta anche il primo salto in Serie A di un anno dopo che ha avuto un valore diverso ma comunque particolare. Tra le partite più belle ricordo invece Lecce-Spezia e quell’abbraccio festoso finale che rimarrà per sempre nella mia mente”.
POST RITIRO. “In futuro mi piacerebbe poter fare come al Fantacalcio ma non virtuale, mettendo in campo magari come tecnico il mio undici ideale. Ognuno ha il proprio sogno per il futuro, e il mio è questo”.
RUOLO. “I miei inizi sono come centrocampista. Poi un giorno, quando ero negli Allievi della Ternana, un tecnico mi disse che arretrando dieci metri sarei diventato calciatore. E così è stato, perché probabilmente in mezzo al campo avrei fatto meno strada”.
RIVALI. “Premesso che come noto non abbiamo fronteggiato Cristiano Ronaldo, quello che più mi ha messo in difficoltà è Edin Dzeko. Il bosniaco magari paga qualcosa in termini di gol, ma è completo ed ha qualità indiscutibili che altri hanno meno”.
TIFOSI. “Il calore del pubblico leccese è straordinario, da un calore ed una spinta in più straordinari. Soprattutto quello che riesce a darti nei momenti di difficoltà che è davvero qualcosa di unico e straordinario. I tifosi giallorossi ti sono sempre vicini, e ciò ti permette di rialzarti e superare gli ostacoli”.
FANTACALCIO. “In tanti mi scrivono dicendomi che mi hanno preso nella loro squadra. Ora non so se perché costo poco o se perché credono in me. Spero solo di aver dato qualcosa in termini di affidabilità“.
