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GdM – Bolchi: “Lecce e Bari, che ricordi! Iurlano e Matarrese, grandi presidenti di due grandi società”

L’ex allenatore delle due compagini pugliesi parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) dell’emergenza sanitaria, del calcio e della possibile ripresa del campionato e dei suoi ricordi sulle panchine di ambedue le squadre.

FUTURO DEL CALCIO.Le società di A usciranno da questa pandemia con le ossa rotte, ma molti club di B e soprattutto di C rischieranno di sparire. La massima serie può contare sui grandi sponsor e sui diritti televisivi, che bene o male reggeranno. Gli introiti caleranno e sarà necessario un ridimensionamento più o meno marcato dei budget. I calciatori si taglieranno gli stipendi nell’annata in corso e dovranno rinunciare a qualcosa anche in futuro, ma negli altri campionati sarà molto più complicato fare fronte alla crisi. In C, ad esempio, i costi gravano quasi esclusivamente sulle tasche dei presidenti. Quanti saranno nelle condizioni di proseguire? Non a caso, quando ho lavorato in federazione ho sempre sostenuto che il professionismo in terza serie era un grave errore. Ma nessuno mi ha dato ascolto”.

EMERGENZA SANITARIA.La mia terra d’origine è alle prese con il massimo focolaio delle infezioni da coronavirus, ma ovunque si registrano contagi e vittime. Siamo chiamati a restare in casa e mi sembra il minimo che si possa fare in una situazione del genere, senza che questa circostanza possa costituire un dramma”.

LECCE DI OGGI.Fino a quando si è giocato, il Lecce ha avuto il percorso tipico delle neopromosse. La serie A è un torneo difficilissimo per le matricole. In ogni stagione, ci sono al massimo quattro-cinque team che sono chiamati a darsi battaglia per la salvezza e per questi complessi l’obiettivo dev’essere quello di restare in lizza sino alla fine. Anche spuntarla negli ultimi 90′ è un ottimo risultato. I salentini hanno spesso espresso un buon calcio ed hanno marciato a fasi alterne, tra periodi positivi ed altri negativi. Sono ampiamente in corsa”.

BARI DI OGGI.Vincere un campionato è complicatissimo a qualsiasi livello. Né il blasone di una squadra ha alcun rilievo in quest’ottica. Anzi, rischia di trasformarsi in un fardello negativo. Lo hanno constatato sulla propria pelle tanti club. Non ultimo il Lecce, che ci ha messo diverse stagioni per riemergere. I biancorossi hanno trovato dinanzi una Reggina che sta facendo cose straordinarie. Se l’annata dovesse concludersi, disputeranno presumibilmente i playoff, per i quali è stata inventata una formula assurda, un vero terno al lotto”.

RICORDI DI BARI E LECCE.Ho vinto in entrambe le piazze e quando si ottengono risultati di prestigio è sempre tutto molto bello. Sono state avventure ricche di soddisfazioni sul piano sportivo, ma straordinarie anche dal punto di vista umano. Sono trascorsi tantissimi anni sia dall’esperienza biancorossa che da quella giallorossa, ma ho ancora diversi amici in entrambe le città. Per non fare torto a nessuno cito solo Vincenzo Matarrese e Franco Iurlano, grandi presidenti di due grandi società. La lista, però, sarebbe lunghissima e ad ogni nome corrisponderebbe un ricordo”.

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