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GdS – Saponara: “Lecce è la mia oasi felice”

Il fantasista arrivato a gennaio in giallorosso parla alla Gazzetta di questo delicato momento e analizza la situazione per la salvezza.

IL MOMENTO. «Vivendo da solo, mi manca tanto la famiglia, che è a Forlì. Da quando avevo 18 anni ho imparato a stare da solo; talvolta, mi metto in viaggio senza compagnia, come la scorsa estate a. Il Cairo. Quando si è diffusa l’epidemia, ho pensato di raggiungere i miei genitori ma ho preferito evitare spostamenti rischiosi».

LE GIORNATE. «Mi rifido tra la stanza e la paletta dell’hotel, dove mi coccolano abbastanza pure nell’alimentazione. Vedo qualche serie in tv, come The Croew e la Casa di carta. Mi piace leggere, ho acquistato l’autobiografia di Van Basten, “Fragile”: il campione che appare invisibile, invece si rivela appunto fragile. Mai avrei pensato che il mondo intero sarebbe finito in ginocchio a causa di una pandemia. Mi è rimasta l’anima del boy-scout, nel buio cerco di non arrendermi. Dobbiamo venire fuori, possiamo farlo solo se tutti rispetteremo le regole».

RIPRESA. «Sono preoccupato, come tutti. La certezza è che il calcio verrà dopo, ora conta esclusivamente la salute delle persone. Due anni fa, a marzo anche allora, dopo la morte di Davide Astori abbiamo subito un colpo tremendo nella Fiorentina. Ho tratto energia interiore da quel dramma, ci siamo rialzati. Stavolta sarà dura ricominciare, spero che si torni alla normalità quanto prima; nel calcio valuteranno le varie istituzioni. Facciamolo, appena sopra possibile, ma non a porte chiuse: perchè senza pubblico, lo sport muore».

IL LECCE. «Il club mi aveva cercato già la scorsa estate e Liverani mi ha convito con la sua idea di calcio: in tv avevo apprezzato la vocazione offensiva e la ricerca della verticalizzazione del Lecce. Quando sono arrivato non giocavo da mesi, visto che nel Genoa ero fuori rosa. Con t<anti infortunati, Liverani mia subito utilizzato e, io per primo sono stato sorpreso dalla mia prestazione. Poi è arrivato anche il successo a Napoli, dopo un’assenza per un lieve infortunio, ho trovato pure il gol, bellissimo, contro l’Atalanta. Lecce è un oasi felice, società seria, compagni e tifosi straordinari e città con un certo fascino. Speriamo di tornare a lottare per restare in Serie A. Sogno di esaltarmi in questa squadra».

IL PARAGONE CON EMPOLI. «Si, è possibile metterli in parallelo, anche per la genuinità dei rapporti personali. La differenza sostanziale è che la società di Corsi, negli anni, ha trovato linfa vitale del settore dal settore giovanile, 

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