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GdM – Moriero ricorda Lecce-Juventus del 1989: “Sfoderammo una prestazione strepitosa, di altissimo livello sotto tutti i profili. Il mio gol…”

L’ex calciatore e allenatore giallorosso ricorda a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) la sfida con i bianconeri disputata dalla compagine all’epoca allenata da Carlo Mazzone, al Via del Mare, il 9 aprile 1989.

RICORDI.La maglia che indossavo il giorno della prima storica vittoria centrata dal Lecce sulla Juventus l’ho donata, insieme ad altre casacche relative a partite memorabili, al “Museo del calcio” di Roma. È l’unica, di quelle vestite nella squadra salentina, ad avere il numero 11 invece del 7. Alla vigilia del match con la “Vecchia signora”, infatti, Pasculli mi chiese di prendere l’11 e di lasciargli il 7. Mi disse: “Ci porterà fortuna”. Accettai e, stante il risultato finale, devo ammettere che non si era sbagliato. A firmare i gol del successo per 2-0 fummo proprio io e l’attaccante argentino. Si tratta di un ricordo indelebile e fantastico. In quel periodo si vociferava di un interessamento di mercato della Juventus nei miei confronti. Dopo l’incontro, vedendo i programmi sportivi e leggendo tutti i quotidiani disponibili, appresi che, durante l’intervallo, un giornalista aveva chiesto a Boniperti cosa pensasse di me ed il presidente della società torinese gli aveva risposto: “Il ragazzino è bravo, ma segna pochi gol”. Ebbene, il caso volle che, nella ripresa, proprio io abbia poi sbloccato il risultato, permettendo al Lecce di passare in vantaggio”.

IL MIO GOL?Nobile fece una sgroppata sulla sinistra e, giunto sul fondo, lasciò partire un cross perfetto, forte e teso. Nella sua parabola, la palla scavalcò Tacconi e giunse sul secondo palo, dov’ero appostato io. Il mio colpo di testa ravvicinato finì in fondo alla porta ed io corsi, ebbro di gioia, verso la curva Nord. Il boato dei tifosi fu tale da dare l’impressione che stesse crollando lo stadio. Dopo una decina di minuti giunse il raddoppio, firmato da Pasculli, su rigore. Il Lecce sfoderò una prestazione strepitosa, di altissimo livello sotto tutti i profili. Per noi giocatori, ma anche per tecnici, dirigenti e supporter, si trattò di una soddisfazione immensa e meritatissima”.

ANNATA 88/89, LECCE NONO, MIGLIOR PIAZZAMENTO IN A.Disponevamo di un collettivo di prim’ordine, ricco di temperamento e di qualità, ma eravamo comunque un team destinato a lottare per la permanenza, in quanto in quegli anni nel campionato italiano militavano tutti i più grandi campioni del calcio internazionale”.

LECCE DI OGGI.Il momento è drammatico. Speriamo che passi presto, che si possa tornare in campo e che il Lecce riesca a conquistare la salvezza, completando il percorso sin qui effettuato. L’attuale società, Liverani, il suo staff ed i calciatori che si sono avvicendati nelle ultime tre stagioni, con le loro imprese, attraverso un calcio propositivo, hanno fatto rifiorire la passione di una piazza che ama la maglia giallorossa”.

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