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Gegè Rossi a CL: “Il mio Gallipoli poteva dire la sua in B e più. L’incompetenza ha distrutto tutto”

L’ex portiere campano, estremo difensore del Lecce nel 2002/2003, è legato al Salento anche per il cammino vincente vissuto al Gallipoli. In riva allo Jonio, Rossi fu uno dei protagonisti dell’indimenticabile promozione in B del 17 maggio 2009. Poi qualcosa andò storto…

Generoso Rossi ci ha regalato tantissimi aneddoti nella nostra diretta di domenica sera. Un capitolo importante ha racchiuso la sua parentesi nel Gallipoli, dove vinse il girone B della Serie C/1 regalando al Gallo lo storico salto in cadetteria.

Gegè esordisce parlando della trattativa che lo riportò a queste latitudini dopo i passati leccesi: “Conoscevo la città di Gallipoli solo per essere andato per mangiare il pesce e al mare durante il mio periodo al Lecce. Mi chiamò il direttore Gino Dimitri dicendomi ‘vogliamo fare la squadra per fare la B, il presidente è un folle’. Io gli dissi: ‘vengo e vinciamo il campionato. Io 10-15 punti te li porto, se ci sono anche gli attaccanti che fanno 20-25 gol vinciamo il campionato. Ce li hai? Mi disse sì. Io venni e poi effettivamente vincemmo il campionato“.

Davanti a Generoso Rossi, quel Gallipoli annoverava tantissimi elementi di spicco, a partire dal duo d’attacco Ginestra-Di Gennaro. Il portiere però poi ritorna sulle scelte che poi portarono i giallorossi alla crisi societaria conclusa solo con (l’infausta) gestione di Daniele D’Odorico: In Serie C avevamo una corazzata. L’anno dopo furono fatte delle cavolate per la follia del presidente e un po’ perché mister Giannini non si impose. Quel blocco, ritoccato con qualche giocatore, poteva dire la sua in Serie B e magari puntare anche all’alta classifica con vista sulla Serie A. Il nostro Gallipoli in Supercoppa dette due gol al Cesena di Giaccherini, Parolo e gli altri, una squadra che poi andò nella massima serie”. 

Lo stadio Antonio Bianco, singolare per la sua localizzazione vicinissima al mare e per il terreno in sintetico, era un vero e proprio fortino: “Il campo in sintetico lasciava un calore tremendo. In area era come un forno in cemento. In casa battevamo tutti, anche se nel primo tempo soffrivamo. Ricordo la gara con la Cavese, 1-0 per loro e poi 5-1 per noi nel finale. Siamo stati sempre primi, ce la giocammo col Crotone e poi gioimmo dopo la gara col Marcianise. Era bellissimo fare il bagno negli ultimi mesi di campionato, più caldi, dopo l’allenamento. A fine seduta facevamo il bagno e rientravamo negli spogliatoi. Quel campionato l’ha vinto il gruppo, era un gruppo importante, fatto di ragazzi che hanno fatto carriera. Vincemmo contro squadre del calibro di Crotone, Benevento e Taranto”.

Generoso Rossi avrebbe voluto giocarsi la Serie B con gli jonici: Io in B col Gallipoli? Si poteva fare assolutamente! Non è stata mai scelta mia. Io mi sono sentito con Giannini fino ad agosto, stetti sei mesi fermo tanto che a Sorrento andai a giocare a gennaio”.

Gegè dice la sua poi sul patatrac del calcio nella Perla dello Jonio dopo la promozione: “A Gallipoli la realtà è durata poco perché c’era incompetenza. Con tutto rispetto per il presidente Barba, si è fidato di persone che capivano poco di calcio. Fare bene in B, credo, sarebbe stato semplice, non credo sarebbero serviti altri grossi investimenti. Con quella squadra credo non andavamo neanche per la salvezza. Con pochi ritocchi potevamo lottare per la Serie A. Barba fece contratti a elementi inguardabili. Risparmiando l’importo di quei contratti si avrebbero avuti fondi a disposizione per rinforzarsi”.

Qui l’intera puntata andata in onda:

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