Il diesse giallorosso è rientrato da Teramo dove ha trascorso la sua quarantena, ma sul futuro va con i piedi di piombo.
L’INIZIATIVA. “Voglio dire grazie alla disponibilità di Simona Buono che ha reso bello un oggetto fastidioso. Mi auguro di poterle togliere al più presto possibile perché significherebbe tornare alla normalità. Oggi però servono e le porteremo con grande orgoglio e piacere”.
RIPRESA. “La Germania ci sta provando. Noi in questo momento stiamo aspettando le evoluzioni di una riunione tra la FIGC e il comitato scientifico e aspettiamo gli sviluppi. Sono cauto. La nostra posizione è quella di tornare a giocare, strada facendo vedremo e aspettiamo le decisioni del Ministro Spadafora che è la persona preposta a questa scelta, alla quale ci atterremo. Speriamo di poter tornare in campo. Sarà difficile, questa è la mia idea perché il calcio è un gioco di contatto, ma se dovesse essere il contrario sarei l’uomo più felice della terra“.
DIFFICOLTA’. “E’ un po’ difficile decidere in questo momento, io in prima persona ho avuto difficoltà a scegliere se permettere ad un nostro tesserato se andare a casa o no. Sono decisioni banali che ti portano a riflessioni complicate. Se chiudi fai un danno, se non chiudi rischi di farne un altro, si tratta di un’incertezza dovuta ad una cosa nuova che va affrontata con grande prudenza“.
IL RIENTRO. “Mediamente stiamo molto bene. Però bisogna considerare l’aspetto psicologico, che riguarda tutti. Le squadre devono riattaccare la spina e superare le paure che hanno attanagliato anche noi. Mi auguro di rivedere i ragazzi in campo con la stessa serenità di prima, altrimenti sarebbe solo un modo forzato per concludere il campionato“.
SOLUZIONI. “All’orizzonte ci sono diverse opzioni. Il Lecce in questo momento non è terzultimo ma quartultimo insieme al Genoa e allora non si può stabilire chi va in B. Non spetta a noi però decidere su questo”.