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GdM – Brivio: “Retrocedemmo in B, ma avevamo dato tutto e il pubblico giallorosso capì”

L’ex difensore, attualmente in forza alla Triestina, era in campo al “Bentegodi” nell’ultima partita dell’annata agonistica 2011/2012.

Davide Brivio ricorda a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) quel Chievo Verona-Lecce 1-0.

NONOSTANTE LA RETROCESSIONE, L’ABBRACCIO DEL PUBBLICO. «A distanza di 8 anni, mi emoziono a ripensare allo straordinario applauso riservatoci dai tifosi del Lecce a Verona, il 13 maggio 2012, nonostante fossimo appena retrocessi in B. Delusi dal verdetto negativo maturato al termine della sfida con il Chievo, siamo andati a salutare i nostri supporter, nella curva che li ospitava. Mai e poi mai ci saremmo aspettati di essere accolti in quel modo, come se, invece di finire in B, ci fossimo salvati. Eravamo tutti in lacrime, chi appoggiato ai tabelloni pubblicitari, chi accovacciato. Ci abbracciavamo tra di noi ed applaudivamo la nostra gente, fieri di averla avuta accanto per l’intero torneo. L’amarezza per non avere centrato la permanenza era enorme, ma eravamo orgogliosi di avere lottato per la causa giallorossa, dando il massimo».

AVEVAMO DATO TUTTO. «Penso che sia fatale, nella circostanza, l’atteggiamento del pubblico del Lecce è andato ben oltre una lezione di maturità. I tifosi hanno compreso che tutti, dai magazzinieri ai medici, dai componenti dello staff di mister Serse Cosmi a ciascuno dei giocatori in rosa ai dirigenti, avevamo dato il massimo. Da dicembre in poi, del resto, abbiamo portato avanti una rincorsa che ci ha permesso di sfiorare la grande impresa».

MISTER DI FRANCESCO ALLE PRIME ARMI. «Avevamo un trainer alle prime armi a certi livelli, ma che lavorava molto bene e che ci metteva nelle condizioni di esprimere un buon calcio. Purtroppo, però, i risultati non erano quelli sperati, a dispetto di una rosa che era un buon mix di uomini esperti e di spessore e di giovani dalle buone doti».

L’ARRIVO DI SERSE COSMI. «L’avvicendamento in panchina ha impresso una scossa all’ambiente. Inoltre, nel mercato invernale la società ha operato alcuni innesti. Pian piano abbiamo ingranato, risalendo la china, nonostante tutti ci dessero già per spacciati, a fine andata. Alla vigilia della gara esterna con il Chievo, eravamo consapevoli che sarebbe stata dura salvarsi, in quanto non potevamo essere artefici del nostro destino, perché legati anche al risultato del match Genoa-Pescara, ma abbiamo battagliato sino all’ultimo minuto».

RICORDI GIALLOROSSI. «Sono approdato in maglia giallo-rossa nel 2010/2011 ed ho disputato i miei primi due tornei veri di massima serie, dopo avere collezionato 2 presenze con la Fiorentina ed una con il Genoa. Nel Salento mi sono trovato benissimo. Sono contento che la piazza sia tornata in A e spero che ci resti a lungo. Lo meriterebbe per la passione con la quale viene seguita la squadra».

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