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GdM – Jeda ricorda Bari-Lecce 0-2 del 2011: “Sono trascorsi nove anni e resto convinto: conquistammo la permanenza con i nostri mezzi”

jeda

L’ex attaccante giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) e ricorda il famoso derby pugliese andato in scena al San Nicola il 15 maggio 2011.

RICORDI DEL MATCH. «Sono trascorsi nove anni e resto convinto che abbiamo conquistato la permanenza con i nostri mezzi, meritandola al termine di un ottimo campionato e di un derby vero, giocato con grande agonismo su ambo i fronti, a tratti molto spigoloso. Tutto ciò che è emerso in seguito mi ha lasciato allibito e sconcertato, senza per questo volere entrare nel merito di ciò che è stato deciso dalla giustizia sportiva nell’estate del 2012, a distanza di mesi dalla sfida con il Bari oggetto del processo».

ATMOSFERA PRE-DERBY. «Rammento la settimana precedente il derby. Eravamo ben consapevoli dell’importanza dell’incontro, in quanto, vincendo, avremmo centrato il doppio obiettivo di raggiungere la salvezza e di imporci in una contesa, che ha una grande valenza per la rivalità esistente tra le due piazze. Nell’ambiente c’era la giusta tensione, tanta voglia di fare bene e determinazione».

TRASFERIMENTO ALLO STADIO. «Ero concentrato. Non vedevo i tifosi avversari che inveivano contro di noi. Non sentivo i loro insulti. Una volta in campo, abbiamo disputato un ottimo primo tempo, sfiorando il gol in 2-3 circostanze. Il Bari ha tenuto botta e siamo andati al riposo sullo 0-0».

RICORDO DEL MIO GOL. «Abbiamo battuto un corner ed ho deviato la palla di testa, mandandola in fondo alla porta. È stata una gioia immensa per me, come per i compagni di squadra. Un gol sognato e fortemente voluto sul piano personale, per il gruppo, per la nostra gente».

AUTOGOL DI MASIELLO. «Ho calciato in diagonale, dopo una bella combinazione tra Mesbah e Di Michele, la sfera sarebbe terminata sul palo o di poco fuori, ma stava comunque andando verso la porta. Il difensore avversario l’ha impattata in scivolata, battendo il proprio portiere. Rivivendo nella mia mente l’episodio e rivedendolo in video, non capisco come possa essersi trattato, stante la dinamica, di un qualcosa di intenzionale. Ma è solo il mio parere».

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