
L’ex centravanti giallorosso ha parlato al Corriere dello Sport del suo passato ma anche del suo presente e del Lecce di Liverani.
L’esperienza in Scozia. “Ero al Bangor City grazie a Serafino, un grande presidente. Ci ha pagati fino alla fine, ha mantenuto gli accordi, ha fatto le cose per bene. Lui è lì, sta facendo un progetto per il futuro. Il nostro campionato è fermo, eravamo terzi e io sono tornato a Lecce. L’obiettivo è quello di riportare il Bangor in Premier League. Il presidente è lì, ma difficilmente ripartirà la stagione in Galles.
Il calcio italiano. “Ho i miei dubbi. Io penso che chi doveva prendersi le responsabilità non lo ha fatto. Gravina doveva fare una riunione con Conte. Ora si scarica tutta la responsabilità sui medici. Se qualcuno viene contagiato, poi tutta la squadra dovrebbe andare in quarantena, quindi salterebbero altre partite. Come si fa? E’ molto difficile capire cosa succederà”.
Il Lecce e la salvezza. “Il Lecce era salvo quando l’Atalanta è arrivata al Via del Mare. Già quella partita non si sarebbe dovuta giocare. I bergamaschi invasero Lecce, eravamo in piena emergenza, fu un caos. Il Lecce è stato condizionato in quella partita. Anche in caso di ripresa sarà un calcio falsato, senza tifosi, senza marcature strette. In area ci si spinge, si sputa, come si fa?”
La squadra di Liverani. “Dopo tanti anni in categorie minori ha ritrovato la Serie A. Ha sofferto tantissimo in casa, ha perso dei punti contro alcune dirette concorrenti soprattutto nel girone d’andata. Anche se all’inizio c’era un calendario difficile e questo ha influito. Ha fatto tante belle partite, Liverani è un ottimo allenatore, forse gli innesti del mercato bisognava averli prima. È mancato un’attaccante da 10-12 gol in un anno”.
La soluzione. “Bloccherei le retrocessioni, farei salire due squadre dalla Serie B e fermerei tutto. Tra i cadetti il Benevento ha un grande distacco sulla seconda. Poi in qualunque modo si riprende sarà un campionato falsato. I calciatori rischieranno infortuni, servirebbe almeno un ritiro vero, tra forza, palestra e tono muscolare. E’difficile capire come si possa ripartire”.
L’attaccante. “Io non avrei mandato via La Mantia, lo avrei tenuto, perché è un calciatore fisicamente forte, che avrebbe potuto dare una mano. Ci sono molti calciatori che ancora devono dimostrare qualcosa. Penso a Babacar e Farias”.
Barbas. “Ho parlato con lui, qualcuno ha travisato tutto. Non è vero tutto quello che si è scritto, è una grandissima persona, spero che possa tornare presto in Italia. Vorrei portarlo a lavorare con me, per ricomporrete quella coppia che fece sognare Lecce. E poi penso che meritiamo molto di più di quello che il Lecce ci ha dato dopo la carriera ma non faccio polemiche”.
