Il numero uno di via Colonnello Costadura ha parlato del momento complicato del calcio italiano e della ripresa della stagione.
RIPARTENZA. “Non abbiamo scelto di tornare a giocare per voglia o per uno stato d’animo favorevole. Quanto per un senso di responsabilità verso il sistema e verso un’industria, la nostra, che produce contribuzione fiscale per oltre un miliardo di euro. Preciso però che per il Lecce, da un punto di vista strettamente economico, tornare a giocare o meno impatterebbe quasi allo stesso modo e comunque non sarebbe una questione di vita o di morte: in questi anni abbiamo gestito i bilanci con oculatezza non abbiamo esposizioni bancari di alcun tipo. Ripeto, per no la ripresa non è una questione essenziale dal lato finanziari ma ritengo giusto che i verdetti siano assegnati sul campo”.
PLAYOUT. “L’unico verdetto del campo che conosco è quello che arrivano a alla fine di tutte le partite. Fare direttamente un play off o un playout dopo quattro mesi di stop assomiglia più a un sorteggio. Ripeto, quando si parla di verdetti dal campo gli unici possibili sono quelli che derivano dalla disputa di tutte le gare in programma. Vedo che è l’opzione principale condivisa da tutte le parti in causa. Mi auguro si parta in una data utile per arrivare alla fine, il 13 o il 20 giugno, e fosse necessario anche andando oltre il due agosto, ovviamente non troppo per non compromettere la stagione successiva”.