L’ex capitano giallorosso ha parlato con la Gazzetta del Mezzogiorno della situazione del calcio italiano e delle possibilità salvezza della formazione salentina.
PERMANENZA. “In chiave salvezza, per il Lecce, quando si ripartirà, sarà fondamentale l’apporto di quei calciatori che, sino ad oggi, hanno dato meno alla causa della squadra, o perché sono stati alle prese con qualche acciacco che ne ha limitato l’utilizzo ed il rendimento oppure per scelta tecnica. Mi riferisco a Babacar e Farias, due giocatori in grado di garantire tanto, per qualità e per esperienza, ma che sono stati frenati da alcuni problemi fisici ogni qualvolta sono stati sul punto di raggiungere la migliore condizione. Ma il discorso vale anche per altri elementi che hanno avuto scarso minutaggio dai quali è lecito attendersi che sappiano fare rifiatare i compagni più utilizzati quando ne avranno bisogno”.
TOUR DE FORCE. “Si tratterà di disputare dodici incontri in circa un mese e mezzo ed a tirare la carretta non potranno essere sempre gli stessi calciatore. Ecco perché sarà determinante che tutti riescano ad esprimersi al top delle proprie possibilità. Questo sarà un aspetto decisivo nell’ottica del risultato finale, in quanto si scenderà in campo ogni tre giorni, per di più a temperature elevate ed in presenza di un forte tasso di umidità. Non ci sarà praticamente tempo per allenarsi tra una sfida e l’altra. Conteranno più del solito l’alimentazione ed il riposo, tutti aspetti che certamente gli staff tecnici staranno già analizzando per stabilire come muoversi”.
FILOSOFIA LECCE. “Si tratta di uno schieramento che ha una propria identità, grazie alla quale, nei primi ventisei turni, si è comportato bene, restando in lizza per la permanenza come gli si chiedeva di fare. Non penso che Liverani cambierà lo spartito non ne vedo il motivo”.