L’annosa questione relativa alle scadenze dei rapporti temporanei in Serie A non è ancora stata risolta con un accordo collettivo. E questo potrebbe non bastare.
Tra le questioni ancora in sospeso che vanno a braccetto con la ripresa del massimo campionato italiano c’è quella relativa al rinnovo degli accordi in scadenza il 30 giugno. A partire dal 1° luglio prossimo, giorno successivo a quello in cui sarebbe dovuta concludersi la stagione 2019/20, i calciatori in prestito annuale o nell’ultimo anno di contratto saranno rispettivamente di ritorno al club proprietario del proprio cartellino e svincolati.
Un paradosso, un caso unico nel suo genere che i vertici del calcio cercano di risolvere attraverso un accordo collettivo per prolungare di due mesi tutti i rapporti in essere. Ma questo potrebbe non bastare. Vi sarebbe infatti comunque bisogno, al momento, di un accordo tra i due club, e tra gli stessi ed il calciatore.
La società detentrice del cartellino dovrebbe dare il consenso al prolungamento fino al 31 agosto 2020 del prestito che sarebbe andato in scadenza. Inoltre bisognerebbe decidere chi, o in che percentuale, andrebbe a pagare lo stipendio del tesserato. In caso di mancata sintonia tra le parti, il calciatore farebbe ritorno al club d’appartenenza senza poter comunque giocare o, a seconda dei casi, senza nemmeno potersi allenare.
Una vicenda, questa, che riguarda da vicino anche il Lecce, alla luce dei tanti prestiti. Prestiti che dovrebbero essere grossomodo tutti rinnovati senza problemi. Un caso a parte potrebbe tuttavia essere quello di Gianluca Lapadula ed Antonin Barak. I due elementi sono di proprietà di Genoa e Udinese, concorrenti alla salvezza dei giallorossi. Le quali potrebbero trarre vantaggio da un mancato ok al rinnovo degli accordi.
Uno stallo che di certo andrebbe a falsare ulteriormente il corretto svolgimento del campionato, e che solo delle norme ad hoc potrebbero risolvere. Qui si va infatti oltre quell’accordo collettivo che l’Assocalciatori sta cercando di raggiungere. Vi è bisogno di una riforma, sebbene temporanea, che porti all’automatico cambiamento delle scadenze in relazione ad eventuali mutamenti delle date stagionali. Con eccezioni consentite solo in casi del tutto particolari. E ben codificati.
Se dovesse succedere….Il presidente dovrebbe ritirare la squadra….campionato falsato
se li fannu rientrare sono 2 società di merda comu la lega
Non ci credo a questi articoli. Perché solo per il lecce non varrebbe il prolungamento del prestito? Dai tutto rimane com’è per tutti fino a fine agosto
Ma che storia è questa!..non esiste proprio!…che cavolo di discorso è? Come slitta il campionato cosi devono slittare i contratti…..lo sappiamo cmq che ci vogliono in serie B!…mortacci loro
sarebbe una bella porcata pensata ad hoc per penalizzarci. se proprio vogliono concludere questo pseudocampionato le rose devono restare invariate
Slittare le scadenze
Povero Barak
Da Gallipoli a Lignano
Se succede una cosa del genere deve intervenire chi ha voluto la ripatenza
Schiavi dei soldi …. il campionato andava annullato….
Non ha senso far ripartire il campionato stravolgendo gli organici
che fossero nostre concorrenti lo si sapeva anche nelle precedenti fasi del mercato, soprattutto in gennaio per Barak. E’ impensabile che solo per indebolire una concorrente facciano rientrare i prestiti. Le motivazioni sono esclusivamente economiche su chi deve pagare gli stipendi e sino a quando, nonchè su eventuali polizze assicurative e queste vanno certamente chiarite a livelli superiori con regole univoche per tutti