L’ex calciatore giallorosso analizza a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) i motivi della sconfitta contro il Milan.
TROPPI INFORTUNI. «Mi sembra assurdo che, dopo tre mesi, si torni in campo e ci siano sei-sette infortunati. Qualcosa non quadra e non sta a me stabilire di cosa si tratti. Non ho letto che altri schieramenti abbiano dovuto fare i conti con un numero tanto alto di acciaccati. Si sapeva che sarebbe cresciuto il rischio di farsi male, ma giocando, com’è accaduto a Lapadula. Non a bocce ferme».
ASSENZE PESANTI. «Nel momento in cui si è costretti a fare a meno di più calciatori tutto si complica in quanto le scelte diventano obbligate, c’è minore possibilità di effettuare avvicendamenti nel corso della stessa partita e tra un match e l’altro, il che diventa davvero grave, a maggior ragione perché si giocherà di continuo, ogni tre giorni. Non mi spiego, però, come mai il Lecce sia ripartito con tanti acciaccati. Mi chiedo come abbia fatto l’Atalanta ad avere sin dal primo incontro la brillantezza che ha messo in evidenza contro il Sassuolo. Evidentemente si può».
TROPPI GOL SUBITI. «Vanno a sommarsi ai quattro subiti a Roma ed ai sette rimediati in casa contro l’Atalanta, prima della sospensione forzata. Insomma, abbiamo ripreso il filo del discorso proprio da dove lo avevamo lasciato. In tre gare il Lecce ha raccolto per quindici volte la palla dal fondo della propria porta. Il dato sulla tenuta dei giallorossi nella fase di non possesso è diventato allarmante perché non si notano inversioni di tendenza. Qualcosa evidentemente non gira per il verso giusto e c’è l’esigenza di adottare qualche accorgimento. Del resto, le cifre parlano della peggiore retroguardia della massima serie e questo significherà pure qualcosa. Né si può pensare di ovviare all’inconveniente realizzando sempre più reti dei rivali».
CORSA SALVEZZA. «La classifica è sempre molto corta, quindi le chance di salvezza del Lecce sono immutate, ma questa circostanza significa poco se non si riesce ad impinguarla».
DURE PAROLE DI LIVERANI. «Non so se abbia espresso una reale preoccupazione oppure se abbia inteso dare la sveglia ai propri uomini, alla conclusione di una partita negativa. Dietro l’angolo, tra l’altro, per il Lecce c’è la terribile sfida esterna con la Juventus, nella quale sarà davvero molto dura trovare la forza per fare risultato».
Gli ex calciatori sovrappeso che pontificano, dall’alto dei loro ricordi figli di un calcio giocato a 2 all’ora, anche no…
Sono in accordo totale su quello che ha detto Baldieri, effettivamente dopo tanto tempo anche un infortunio grave con il riposo forzato (quasi tre mesi) passa, invece al rientro molti non sono stati in grado neanche di allenarsi senza per’altro fare partitelle ed amichevoli. Difesa a tre e piu copertura.
Assurdo
Staff inadeguato