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Gol su azione, quanto ci manchi! E se si subisce sempre…

Il gol su azione che manca da tanto, da Lecce-Atalanta. E se si subisce in difesa, senza idee e con errori in attacco, gli equilibri, al di là di numeri e statistiche, rischiano di rompersi.

La sconfitta di ieri, al netto delle rimostranze sull’arbitraggio di Rocchi analizzate nell’articolo sì a parte ma idealmente facente parte di una lettura unica, fa preoccupare e non poco per l’assenza di bilanciamento tra errori difensivi e prolificità dell’attacco.

Il Lecce post-lockdown non ha ancora segnato su azione. I due rigori segnati da Mancosu contro Milan e Sampdoria sono un bottino magrissimo se si pensa all’importanza che il reparto offensivo ha investito nelle scommesse salvezza operate da Meluso e Liverani.

Prima di arrivare alla gara di ieri, concediamoci un piccolo preambolo. “Il Lecce non sa difendere” e “non conosco altri metodi di raggiungimento della salvezza” se non con il gioco sono due concetti, magari estremizzati, espressi spesso da Fabio Liverani nella sua missione stagionale. E ci sta. Anche il d.s., sposando la linea dell’allenatore, ha rimarcato sovente che “molte risorse sono state investite per giocatori di predisposizione offensiva e in difesa si è rattoppato come potuto”.

La conduzione del mercato invernale, con la coperta corta (rimasta?) tra difesa e centrocampo, è una conseguenza che può lasciare interpretazioni libere. Per non parlare del destino dei colpi più esosi, tra chi fa panchina in B (Benzar), chi finito dei bassifondi del campionato russo (Imbula) e chi, ovviamente, deve crescere (Vera). Ma non è il momento ora.

Il tecnico si è preso le attenzioni di tutta Italia quando la sua creatura girava bene. Ieri, però, ci sono dei nodi da sciogliere. Affrontare la Sampdoria con il 3-5-1-1 si è rivelata una mossa non vincente. Ekdal e Thorsby hanno dominato il centrocampo insieme a Ramirez e tre uomini al centro contro il solo Bonazzoli hanno indebolito il resto dello scacchiere. A onor del vero, resta il rammarico, oltre che per la direzione arbitrali, per le fiammate non convertite in gol in avvio da Meccariello e Donati.

Nella ripresa, con anche Meccariello infortunato, si è passati al 4-3-3. Il più dinamico Petriccione per Tachtsidis e Babacar al centro dell’attacco Il Lecce ha costruito azioni, ma esponendosi ovviamente all’idea di Ranieri. I palleggiatori giallorossi non riuscivano a trovare la via dell’assist vincente danzando attorno al muro eretto da Ranieri. Tocchi con poca personalità, idee confuse e i giocatori più tecnici sottotono, anche il neoentrato Farias da cui ci si aspetta lo scatto finale.

Se l’ultimo gol non segnato dal dischetto risale al tiro a giro di Saponara in Lecce-Atalanta 2-7 un motivo in questo momento c’è. Per segnare, i giallorossi devono riempire l’area, e ieri neanche quello è bastato causa imprecisione. Donati dopo un rimpallo da calcio d’angolo in avvio, Falco con i dribbling insistiti e, nel finale, Barak troppo debole a favorire Audero prima dei tiri da fuori, più di disperazione che di tattica.

Manca un ariete? Babacar, seppur in condizioni precarie, ha deluso nettamente anche ieri. Pochi palloni toccati, nessun sussulto in zona gol è solo qualche sponda in fase di costruzione. Mancanza di personalità? Può essere, ma dall’altra parte non si possono dimenticare le belle prestazioni, corali anche in fase offensiva di Napoli, col Torino, ma anche a tratti all’andata col Sassuolo.

A una considerazione, però, si deve pur arrivare. Il Top player del Lecce non veste maglia e pantaloncini, ma siede in panchina. Fabio Liverani, nel bene, ma oggi anche nel male, è l’ancora di salvezza capace di instillare metodo e sicurezze per tornare a collezionare sì belle prestazioni che hanno fatto apprezzare i salentini in ogni dove. Ma soprattutto servono punti e concretezza. E per fare punti, specialmente se subisci tanto, serve tornare al gol, preferibilmente su azione e capitalizzando i tuoi principi.

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Franco
Franco
3 anni fa

La verità alla fine ete ca li giocatori su quiddhri cioè propriu scarsi x la serie A

DanK4D
DanK4D
3 anni fa
Reply to  Franco

None, la verità ete ca fisicamente stamu an terra e psicologicamente alle pezze!… Oltre a qualche lacuna. Quando la squadra aveva condizione fisica e mentale se la giocava con tutte, dopo questi due mesi di sosta non riusciamo più a riprenderci e stiamo rimanendo impantanati nella melma.

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