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QdP – Rossi: “La storia della Serie A è fatta di finali decisi all’ultimo respiro”

L’ex allenatore giallorosso parla a Il Quotidiano di Puglia (intervista di Antonio Imperiale) del campionato del Lecce alla luce degli ultimi risultati.  

GENOA-LECCE. «L’anno più difficile è sempre il primo, dopo la promozione. Poi ci si consolida e in A ci si può restare più a lungo, facendo tesoro sotto tutti gli aspetti della prima avventura. La sconfitta di Genova sicuramente complica la situazione, quattro punti da recuperare, cinque alla luce dei risultati degli scontri diretti, non sono certo il massimo sulla via della speranza, ma la storia della serie A è fatta di finali decisi all’ultimo respiro, e bisogna crederci sino in fondo, perché davvero tutto è possibile».

EPISODI DECISIVI. «Sul primo gol si è pagato un errore difensivo, il secondo appartiene alla sfera dell’incredibile. Non si fa vittimismo a chiamarla sfortuna. Il Lecce ha giocato la sua bella partita. Con qualche ombra, legata agli errori. Ma a questo punto non serve focalizzarsi sull’ultima gara. Non è giusto. Bisogna rivedersi se mai alla luce di un campionato assolutamente anomalo come quello che si sta giocando. Ogni squadra ha avuto una sua reazione, alla ripresa dopo la lunga sosta. La Lazio che era lanciatissima si è come smarrita, Milan e Sassuolo ne hanno tratto giovamento. Si sbaglia a vedere il campionato come una storia continua, di fatto si stanno giocando due campionati diversi. Tre partite alla settimana aiutano le compagini che possono contare su rose più ampie. Le altre ne soffrono, per mancanza magari di ricambi adeguati”.

INDIVIDUALITA’ LECCE.Il Lecce ha buoni giocatori, mi piace molto, per citare un esempio, Barak, è stato molto importante Mancosu”.

E’ UN ALTRO TORNEO. Il campionato ha assunto ritmi difficili per molti. In quanto agli errori, si può trattare del peso della categoria. Le piccole, poi, soffrono ancora di più, anche la mancanza dei tifosi. Il pubblico è per loro il valore aggiunto. Ma attenzione, l’errore più grosso sarebbe per tutti ragionare su ciò che poteva essere e non è stato. Quelli saranno i discorsi del dopo. Il Lecce aveva in programma la salvezza. Finché c’è la possibilità di provare a farcela cogliendo il massimo dei punti, occorre fare quadrato per riuscirci”.

CALENDARIO MIGLIORE. «Il Lecce domani aspetta il Brescia, il Genoa gioca il derby con la Sampdoria. Non illuda il fatto che una Sampdoria già salva possa non avere tutte le motivazioni per provare a vincere. Anzi, ora che ha la testa libera proverà a fare un dispetto ai cugini. È un derby che ho giocato e ne conosco le tensioni. Poi, quando il Lecce andrà a Bologna, al Genoa farà visita l’Inter di Conte, altro incontro con un avversario spietato, con grandi interessi, quando il Lecce giocherà a Udine il Genoa sarà sul campo di un ambizioso Sassuolo. E contro il Parma, al Via del Mare, col Genoa in casa contro il Verona, si potrebbe giocare la partita della storia».

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Luca
Luca
3 anni fa

Questo sarebbe un’ allenatore da riportare a lecce, a mio modesto giudizio il migliore allenatore insieme a Carletto Mazzone. Allenatore serio, preparato e sa lavorare benissimo con i giovani, per ricostruire il dopo Liverani sarebbe l’ideale.Il prossimo campionato di serie B sara difficilissimo, ci sarà da confrontarsi con piazze importanti e storiche per la cadetteria. In alternativa per il calcio che esprimono, faccio due nomi Vincenzo Italiano e Fabio Caserta. Un nome potrebbe essere anche quello di Roberto Stellone, rispetto ai due pratica un un calcio meno bello ma più concreto e di sostanza, le ultime sue esperienze sulla panchina di Palermo ed Ascoli non sono state positive,potrebbe avere gli stimoli giusti e la voglia di rilanciarsi in una piazza come Lecce che già conosce per averci giocato.

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3 anni fa

Aveva in programma. Programma non rispettato

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3 anni fa

Sì ma Delio, tu qui allenavi gente come Chevanton, Vučinić, Giacomazzi, Stovini… guarda cu’ ci sciucamu moi…

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3 anni fa

Vi siete dimenticati Tonetto, Siviglia, Cassetti, Ledesma. Altra squadra. Una A di questo livello se la mangiava a colazione

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