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MI RITORNI IN MENTE – Nel 2005 Lecce-Parma fu match salvezza…a destini più che invertiti

Il 29 maggio 2005 il pirotecnico 3-3 al Via del Mare salvò matematicamente il Lecce di Zeman e condannò i crociati allo spareggio salvezza poi vinto sul Bologna.

Quindici anni dopo è ancora LecceParma a decidere, Genoa permettendo, i destini nella corsa salvezza. Se quindici anni fa fu principalmente il Parma a esultare per il piazzamento allo spareggio per non retrocedere, poi vinto sul Bologna, ora a rischiare la condanna in serie B sono i giallorossi. I salentini sono obbligati a vincere e sperare, allo stesso tempo, che il Verona fermi il Grifone, a più uno ma in caduta libera nelle ultimissime uscite.

CORSI E RICORSI. Curioso pensare che le due squadre si ritrovino ancora di fronte all’ultima giornata con in palio la permanenza in categoria. Allora fu una partita dai mille veleni. Da sponda parmigiana, per quanto riguarda l’arbitraggio “scientifico” di De Santis che ammonì, in ordine alfabetico, i cinque giocatori diffidati del Parma oltre ad espellere Contini e Vignaroli. E soprattutto fu una salvezza festeggiata in modo non degno rispetto al grandissimo campionato fatto in casa Lecce. Fu celebre la protesta di Zdenek Zeman, che addirittura seguì i minuti finali dietro la panchina, contrariato per l’atteggiamento soft dei suoi ragazzi ai quali, ad onor del vero, bastava un pareggio per rimanere in A.

LA PARTITA. Fu un match ricordato anche per sei gol, tutti bellissimi. Domenico Morfeo aprì le marcature al 22′ con una punizione bassa e velenosissima per Sicignano. Il Lecce, dopo l’occasione in avvio con Vucinic e il colpo di testa di Stovini, pareggiò alla mezz’ora con la bordata da lontano di Pinardi. Mirko Vucinic poi si conquistò da solo il vantaggio con uno scatto perentorio dalla sinistra seguito da un tocco di suola ad annullare l’uscita di Frey, prima di mettere dentro quasi dalla linea di fondo. Prima di andare al riposo, Mark Bresciano pareggiò i conti con un colpo da karate al volo dal limite dell’area. Lo spettacolo continuò (e si concluse) in apertura di ripresa. Al 2′ il Lecce andò sul 3-2 con una tipica azione zemaniana: sovrapposizione di Cassetti e scodellata per l’inserimento di Sam Dalla Bona. L’ultima perla di giornata fu colta da Alberto Gilardino, autore di una “bicicletta” dal cuore dell’area. Nel finale solo qualche sussulto prima dell’armistizio di sorta che fece infuriare il boemo.

LECCE-PARMA 3-3

LECCE (4-3-3): Sicignano; Cassetti, Diamoutene, Stovini, Rullo; Giacomazzi, Ledesma, Dalla Bona (40′ st Marianini); Valdes, Vucinic (32′ st Angelo), Pinardi. A disp.: Rosati, Eremenko, Giorgino, Paci, Abruzzese. All.: Zeman

PARMA (4-4-1-1): Frey; Bonera, P. Cannavaro, Cardone, Contini; Pisanu (31′ st Vignaroli), Simplicio (41′ st Camara), Bolano, Bresciano; Morfeo; Gilardino. A disp.: Bucci, Galuppo, Grella, Olive, Sorrentino. All.: Carmignani

Marcatori: 22′ pt Morfeo (P), 30′ pt Pinardi (L), 41′ pt Vucinic (L), 44′ pt Bresciano (P), 2′ st Dalla Bona (L), 11′ st Gilardino (P)

Arbitro: De Santis di Tivoli

Note: Giornata calda, terreno in buone condizioni. Spettatori: 20 mila circa. Espulsi al 39′ st Contini (P) per doppia ammonizione e a fine partita Vignaroli (P) per proteste. Ammoniti Bolano, Bonera, Contini, Gilardino, Morfeo (P) e Dalla Bona (L). Calci d’angolo: 9-6 per il Lecce. Rec.: 3′ pt, 4′ st.

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3 anni fa

Schifo di partita, il Lecce si fermò, e Zeman si mise dietro la panchina, schifo.

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