L’ex difensore del Frosinone, Leonardo Blanchard, presenta a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) l’ultimo acquisto giallorosso, Luca Paganini.
GRAN GIOCATORE. «Gran colpo quello del Lecce. Il mio amico Luca (Paganini, ndr) è un calciatore completo, bravo ragazzo e professionista impeccabile. Ci legano tantissime emozioni vissute con la maglia del Frosinone, con la quale abbiamo effettuato la scalata dalla C alla A, per poi giocare insieme in massima serie».
CARATTERISTICHE. «Paganini dà garanzie in entrambe le fasi, caratteristica che lo rende prezioso in qualsiasi scacchiere tattico. Ha fisicità e gamba, è dotato di estro ed è intuitivo sotto porta. Non a caso in ogni campionato garantisce un personale bottino di gol e di assist. È stato impiegato nel tridente d’attacco nel 4-3-3, ma anche a centrocampo, nel 3-5-2 e nel 4-4-2. A Lecce, per di più nella serie cadetta, farà senz’altro bene. Si farà apprezzare dai suoi nuovi tifosi, in quanto è abituato a dare sempre tutto».
SI DOVRA’ FAR PERDONARE IL GOL NELLA FINALE PLAY OFF DEL 2014. «Ero in campo anch’io e rammento benissimo sia il gol che l’intero incontro, la gioia incontenibile che la vittoria regalò a noi e la comprensibile amarezza che la sconfitta diede ai nostri rivali. Il calcio è questo. Bisogna dare sempre il massimo per la maglia che si indossa. Ora Luca vestirà quella del complesso salentino e magari contribuirà a garantire qualche bella soddisfazione al Lecce».
PAGANINI AI TEMPI DELLE GIOVANILI. «Quando sono arrivato nel sodalizio ciociaro nell’estate 2012, lui era stato promosso dalla Primavera. Ho notato che disponeva di buoni numeri, ma che a volte eccedeva nel dribbling. Da compagno di squadra più grande l’ho spesso catechizzato sulla necessità di puntare maggiormente su altre caratteristiche che aveva a disposizione, come la corsa lunga e la capacità di farsi trovare pronto all’inserimento dalla destra, la fascia di sua competenza, per la conclusione in porta”.
PRESTITO A FONDI NEL 2013 IN C2. «E’ rientrato in seno alla società gialloblù a fine stagione ed era un calciatore fatto. Il suo modo di stare in campo era diventato privo di fronzoli, funzionale alla manovra d’assieme. In breve tempo si è ritagliato il proprio spazio ed è stato uno dei grandi protagonisti della promozione dalla promozione C alla Be poi di quella successiva dalla B alla A».
BLANCHARD A LECCE? «Qualche accostamento, ma non siamo mai andati mai oltre i contatti. Peccato perché mi sarebbe piaciuto giocare nella piazza salentina».