Il direttore dell’area tecnica del Lecce parla a Il Corriere dello Sport e fa il punto del calciomercato giallorosso, che ieri ha vissuto la sua ultima giornata della sessione estiva.

BILANCIO. «Era un Lecce che veniva dalla Serie A, quindi non era facile ripartire e farlo in un certo modo. È stato così, però. In difesa abbiamo concluso con Dermaku, che si aggiunge a Lucioni, Rossettini e Meccariello, avevamo già preso Adjapong a destra e Zuta a sinistra, oltre a Calderoni. Poi ci sono Gabriel e Vigorito. È un bel reparto».

I BIG SONO RIMASTI. «Abbiamo detto che avremmo rispettato le leggi del mercato ma le leggi del mercato devono rispettare il Lecce. Non potevamo accettare negli ultimi giorni un’offerta per Falco, ne è arrivata una dal Crotone ma non potevamo sostituirlo a pochi giorni dalla fine. Per noi è un calciatore importante. Pensiamo di aver completato la rosa con grande impegno».

TANTI STRANIERI. «In Italia alcuni calciatori bravi avrebbero avuto un prezzo non giustificabile per noi. E allora abbiamo cercato mercati alternativi. Se guardiamo cosa abbiamo fatto, cioè gli arrivi di Henderson, Coda, Paganini, calciatori che vengono da questo campionato, che conoscono tutto questo. E poi abbiamo cercato qualcuno all’estero, per patrimonializzare, così come avevamo promesso».

RIMPIANTI? «Tutti gli obiettivi tenevano conto della fattibilità. Quando pensi a più nomi e ne arriva uno, credi comunque di avercela fatta, di aver raggiunto l’obiettivo che ti eri prefissato».

TANTI GIOVANI. «È un Lecce proiettato nel futuro ma che deve tenere conto anche del presente, perché la nostra tifoseria merita tanto. Abbiamo fatto di tutto perché i nostri tifosi soffrano il meno possibile. Ma sempre con uno sguardo al futuro, cercando di essere competitivi. Stiamo facendo il massimo sforzo, sia come società che io come responsabile dell’area tecnica. Vogliamo tante soddisfazione nel futuro, anche nel tempo».