Dal 2014 al 2017 il calciatore Mirko Vucinic ha «mantenuto in Italia il centro dei propri interessi, come evidenziato, tra l’altro, dal fatto che la famiglia non avesse mai trasferito la residenza da Lecce».
Lo scrivono i giudici della Cassazione nella sentenza con cui hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal calciatore (ex del Lecce e non solo) contro il sequestro di beni legato a una maxi evasione fiscale di quasi 6 milioni. Un sequestro confermato dal Riesame e contro cui Vucinic aveva presentato ricorso.
Così, come riporta il Quotidiano di Puglia, i giudici sottolineano come «gli Emirati Arabi siano un Paese a fiscalità privilegiata tale da far operare la presunzione relativa della residenza in Italia e spiegano che per «verificare quale Paese debba ritenersi di effettiva residenza» vengono presi in considerazione alcuni criteri tra cui «il possesso di un’abitazione permanente», il centro degli interessi vitali e il luogo in cui si soggiorna abitualmente». Un articolato percorso motivazionale dal quale emerge come Vucinic aveva mantenuto effettivo e sostanziale domicilio in Italia per almeno 183 giorni all’anno.