L’attaccante classe 2004, aggregato alle giovanili giallorosse, si è raccontato a distanza ai microfoni della testata Ovacion Digital.
Acquistato allo scadere del mercato estivo, Giuliano Stagno è stato uno degli innesti “alla Corvino” del nuovo corso giallorosso. Il giovane attaccante dell’Under 17 dell’Uruguay è arrivato al Lecce dall’Estudiantil Sanducero, club della sua città natale, Paysandù. Stagno ha firmato un contratto di due anni e mezzo ed è stato ovviamente aggregato alle giovanili giallorosse. Oggi vive nella residenza dedicata al settore giovanile assieme ad altri trenta ragazzi di cui 7 stranieri (quattro rumeni, due sloveni e un portoghese). Queste le sue parole nell’intervista della collega Silvia Perez.
LA FIRMA. “Eravamo nel pieno della quarantena, senza campionato, senza niente. Io avevo appena parlato con i miei genitori ed il mio rappresentante per andare a giocare a Montevideo. Ed appena arrivò la proposta del Lecce, ne parlammo e vedemmo subito di buon occhio. Lo sto sfruttando al massimo”.
IL VIAGGIO. “A Paysandù c’è un agente dell’agenzia Dodici Sports, Marcelo Gonzalez, che mi accompagnò nel viaggio. E’ restato con me nei momenti in cui organizzava le varie cose del contratto, ma ora sono solo”.
RUOLO. “Sono un attaccante centrale, mi piace giocare in area di rigore ma anche mantenere la palla. Posso anche abbassarmi a giocarla e fare il mio per aiutare la squadra a giocare”.
A LEZIONE. “Sto prendendo la mano con l’italiano, dal momento che seguiamo lezioni di lingua assieme agli altri stranieri. E’ stato un grande cambiamento per una persona della mia età. Sono ancora un ragazzo, però nella residenza mi trovo benissimo, non devo cucinare né fare altro del genere. E’ un po’ strano sì, però non me la sto passando male. Chiaramente non ho le comodità che avevo a casa, ma questa esperienza mi servirà molto per crescere”.
LA CITTA’. “A causa del coronavirus ho potuto vedere pochissimo della città. Abbiamo molte restrizioni circa l’uscire per paura di eventuali contagi. Sono solo potuto andare un paio di volte al centro, che è molto carino”.
LAVORO. “Gli allenamenti sono molto differenti rispetto a quelli a cui ero abituato a Paysandù. Soprattutto l’intensità e la durata. Però mi sto adattando poco a poco e sento che sto migliorando. Questa è la cosa più importante”.
IDOLI. “Ammiro molto Darwin Nunez. Mi piace più di tutto per il modo in cui risponde alle critiche crescendo e per come ha vinto le avversità. Per questo lo ammiro. Inoltre ha anche un grande stacco aereo. Ovviamente mi piacciono anche Suarez e Cavani, ma il mio preferito è Nunez”.
OBIETTIVO. “Oggi quello che mi interessa di più è crescere e migliorare calcisticamente, fino al punto di arrivare nella prima squadra. Sono arrivato in Italia per questo. E dopo si vedrà se la cosa migliore da fare sarà restare qui o cercare un altro luogo in cui crescere ancora. Per ora non ho voglia di tornare in Uruguay, magari tra un paio d’anni sì”.
In foto: Stagno (sulla destra) mentre beve il tipico mate sudamericano con un compagno di squadra.
È perfetto avere Cheva nel settore giovanile perché è un esempio per questi ragazzi che vengono dall altra parte del mondo.. Poi sarebbe bello avere Beto Barbas come osservatore lì in Argentina. Esempi di professionisti esemplari e sopratutto attaccamento della maglia valori un po’ sopiti oggi con gli esempi di signorine che fanno capricci..??
Lasciateli in pace