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Il calcio è un gioco semplice: si gioca in 22 e vince chi ha più fame, stimoli e motivazioni

Ancora una volta, come accade puntualmente da tre mesi, il Lecce ha lasciato troppo spazio ad avversari più motivati e “cattivi”. Con il classico tentativo, stavolta vano, solo per l’assalto finale a gara quasi persa.

Un po’ tutti, nel quarto d’ora finale di Lecce-Ascoli, nel guardare i giallorossi assediare avversari in difficoltà e (diciamolo) dalle non eccezionali dote tecniche e difensive, abbiamo pensato: “Ma come siamo arrivati in questa condizione?“. Che è poi lo stesso pensiero avuto in altri match dall’andamento diverso solo sulla carta e con rivali del più disparato valore: Pordenone, Empoli, Monza, Cittadella, Vicenza, SPAL, Pisa, Salernitana, Frosinone, Venezia. Partite uguali per una costante: un Lecce voglioso solo per piccoli e troppo isolati tratti.

E’ proprio questo il punto: da troppo tempo assistiamo inermi (e arrabbiati per non poter dare fisicamente una mano a quei colori che tanto amiamo) a contendenti di turno sempre più affamati dei nostri giallorossi. Motivazione, malizia, cattiveria agonistica, voglia di sudare ogni pallone come fosse una guerra (sempre sportiva, ovviamente), tutte caratteristiche che sembrano sconosciute a questa squadra. Non fosse per 3-4 ragazzini che, proprio perché più motivati dal volersi conquistare spazio e sogni, riescono a dare una scossa. E non è mica un caso che, in confronto al torpore del resto del plotone, emergono come Messi fosse appena atterrato al Papola-Casale e sceso al Via del Mare a risollevare le sorti salentine.

Il ko con l’Ascoli è, forse, l’emblema di questa momento piatto, che lascia poche speranze. Soprattutto vedendo il match allo stadio, il trend è stato lampante dal 1′ al 75′ circa: ospiti dalle modestissime doti ma dalla volontà e cattiveria agonistica da oscar (quando vieni pagato per giocare a calcio non esistono alternative), giallorossi supponenti e svogliati. Anche a vantaggio acquisito. Non si spiegano altrimenti episodi come i due gol falliti da Coda, caratterizzati dal tentativo di assurdi tiri a giro laddove c’è solo da bombardare in rete palla e portiere. Per intenderci, con la propria grinta e le occasioni del 9, Rodriguez sarebbe capocannoniere a 75 gol. Una battuta, ma nel calcio l’attitudine (parola cara a Corini) è tutto.

Seconde palle di esclusivo appannaggio bianconero, assenza di corsa e voglia di arrivare prima sul pallone, spirito dimesso da partita di calcetto tra amici, mancanza di fame: l’elenco sarebbe davvero lungo. Forse alla base l’idea di essere in realtà più forti di quello che si è, e che dunque non serva dare l’anima per esprimersi al meglio? Probabile. Ma di certo il problema non è tecnico, né tattico. Perché, quando si trova sotto e la sconfitta è alle porte (spesso accaduto nei match sopraelencati), è lì che il Lecce si scuote e dimostra di avere tutto, in teoria, per dominare e vincere. Il titolo del pezzo è chiaramente una provocazione, qui non si discute certo l’assenza di voglia di vincere (o, peggio, il non volerlo fare), bensì quanto forte questa voglia sia. Non che da sola basti, ma Mancosu e compagni hanno dimostrato di avere il resto, e che l’incostanza netta è stata sull’atteggiamento. Dall’avere quello giusto non si può assolutamente prescindere.

Tutto questo per dire cosa? Che se non si è creata all’interno del club, dello staff, della squadra la mentalità giusta è inutile dare colpe a singoli. Di certo Corini non è esente da responsabilità, e lo ha onestamente ammesso (cosa mai avvenuta in tre anni di Liverani), ma la fisicità, la tattica, la tecnica di squadra si possono migliorare per superare limiti che ci sono, ma non sono scandalosi. L’errore del mister, ad oggi, è non aver consolidato una squadra motivata, di personalità e con stimoli talmente forti da non lasciare l’impressione di passeggiare anziché correre. E’ l’unico aspetto su cui Corini sta sbagliando con certezza, su tutto il resto se ne può parlare. Ma maglia e nome del Lecce vanno sudati ed onorati sempre, perché questa è l’identità di una realtà che non è mai stata, e mai sarà il Real Madrid. Una squadra che per avere un futuro ha bisogno di gente pronta a lottare. Dopodiché sì, si potrà parlare di pazienza per attendere risultati migliori.

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Franz
Franz
3 anni fa

Supereremo anche questo momento forza Lecce.??‍♂️?❤

Gioars
Gioars
3 anni fa

Bisogna mandare subito via Corini altrimenti rischiamo la C

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3 anni fa

Nn e’ un motivatore ma Lu vaditi

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3 anni fa

Mina e alberto lupo…parole parole parole

Susy
Susy
3 anni fa

Se fosse entrato il tiro di Coda e il tiro dal dischetto del capitano, forse staremo parlando di altro…..forse!!!!! Dai dai non molliamo dai…..?❤️

Duilio
Duilio
3 anni fa

Quindi su questo forum, se si scrive che Corini dice cazzate, non viene pubblicato? Ottima democrazia, bravi. Continuate ad incensare un ottuso che si ostina a mettere in campo Zuta e Stepinsky, lasciando in panchina Gallo e Rodriguez.

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3 anni fa

Facciamo venire Guttuso a lecce?a napoli stai na na cu zumpa

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3 anni fa

Trasmette un infinita tristezza….non é da lecce

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3 anni fa

C’è te nde futti corini…tanto ti hanno fatto un contratto triennale…cmq vada per te sarà un successo!!!

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3 anni fa

Durante la sosta è stato fatto un lavoro di carico che alcuni giocatori stanno sicuramente accusando…. Non possono aver dimenticato a giocare…. Ricordiamo le belle prestazioni, se poi non si sbloccano allora si giudica l’allenatore non ora….. Speriamo bene

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3 anni fa

Che c’entra Corini! Il giocattolo, quello che ha unito l’ambiente dalla serie c, alle lacrime VERE dell’ultima di campionato, è stato spazzato via, travolgendo tutto, E da quel momento che si sente parlare solo di “patrimonializzare”di primavera giovani e futuro… È di sottofondo…. Tutti utili nessuno indispensabile… COMPLIMENTI DAVVERO

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3 anni fa

Ma se nn c’è gioco nn c’è uno schema di gioco e da parecchio accade questo… Per non parlare di 2 3 giocatori che nn c’entrano proprio nulla… Il ta s il primo, zuta il secondo.. Ripeto nn c’è proprio gioco, inutile nasconderci.. Cn quella rosa questo nn è possibile. Un majer titolare e faceva la sua parte in a, diventa l uomo dell ultimo quarto d’ora in b.. Ma perfavore..

Cri
Cri
3 anni fa

Corini farebbe bene a dimettersi perché penso che ha perso il bandalo della matassa . Le facce di ieri sera quando lo inquadravano erano emblematiche. Mi dispiace ma non vedo via di uscita con questo allenatore

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3 anni fa

Al 90% è colpa sua, non ha dato un’identità alla squadra, dopo 21 giornate non puoi vedere certe partite

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3 anni fa

Basta utilizzare “la carota” mister, bastone e bastonate. E ricordare a quei quattro mercenari che nessuno è indispensabile.
Forza Lecce?❤

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3 anni fa

Mai più Zuta, per l’amor di Dio, l’anticalcio fatto persona.

pedro
pedro
3 anni fa

sono d’accordo Alessio quasi su tutto e aggiungo però : non siamo quella corazzata che tutti dicono, molti solo x prenderci per culo…

Arrigo
Arrigo
3 anni fa

Chiamate Venturato,che con quattro anonimi ti fa una corazzata vera,è via il reparto di geriatria

RDN
RDN
3 anni fa
Reply to  Arrigo

Fore miu ce tanta terra..

pedro
pedro
3 anni fa
Reply to  Arrigo

sono d’accordo

Duilio
Duilio
3 anni fa

Corini, non iniziare a dire cazzate. Inizia a mettere in campo la migliore formazione considerando anche i vari Gallo, Meccariello (terzino dx), Rordiguez e Yalcin. Coda ha sulla coscienza 5 punti ovvero: il rigore del 2-0 sbagliato a Cosenza e il 2-0 mancato con l’Ascoli. Tutto il resto sono solo pagliacciate.

ciccio
ciccio
3 anni fa

Il problema non e’ solo le motivazioni. Secondo me, il tipo di gioco che Corini vuole adottare non si addice agli interpreti.Non dico che non sia valido, ne’ che i giocatori non lo siano, ma non riescono ad applicare i dettami tecnici, perche ‘ in difesa fanno quelle due-tre stupidaggini a partita che ci condannano ad una media da lotta salvezza, ed in attacco non sono precisi abbastanza da segnare come potrebbero.

ciccio
ciccio
3 anni fa
Reply to  ciccio

Saro’ piu’ esplicito. La squadra gioca male, e’ messa male in campo e fa una grande fatica a fare la sua parte sia in fase difensiva sai in attacco. Buttare palle a campanile in difesa e buttarle a casaccio in attacco, invece di giocarsela palla a terra come fanno anche gli avversari mena quotati, e’ il marchio di fabbrica tattico di questa squadra e la principale ragione di uno score cosi’ cattivo malgrado le enormi potenzialita’.

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3 anni fa

Esatto
Al rigore sentire in casa “lo sbaglia lo sbaglia”
È la perfetta sintesi

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