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Al Lecce manca il fuoco tipico di chi “deve” vincere

Volare basso ha il pro di poter lavorare con poche pressioni, ma anche il contro di rischiare di vedere inespresso il proprio potenziale.

Di momenti difficili il Lecce quest’anno ne ha affrontati diversi, più o meno brillantemente sempre superati. Momenti impossibili da evitare in un campionato così tirato ed equilibrato, anche perché quando scendi in campo non giochi certo solo, e se hai qualche criticità le qualità dell’avversario sono sempre pronte ad evidenziarla. Quando però a farlo sono rivali di campo che di qualità non ne hanno certo tantissime (Entella e Pescara hanno organici da Serie C, inutile filosofeggiarci su), è anche giusto avere a che fare con critiche più insistenti.

Perché, diciamolo, il Lecce visto con Pescara ed Entella è difficile da far passare per buono. Non bastano certo una più che sufficiente prima frazione all’Adriatico né le tante azioni costruite con i liguri per accontentarsi. Anzi, farlo sarebbe un bruttissimo segnale. Si rischierebbe infatti di scivolare in un elogio della mediocrità da cui, a Lecce come a Milano o Pantelleria, non potrebbero mai scaturire basi solide per il futuro.

Ben vengano dunque le critiche costruttive, benché per costruire sia necessaria qualche ammissione di colpa qua e là ed anche una buona dose di umiltà (la mancanza della quale ci è già costata il ritorno in B). Veniamo al dunque: prendersela con i singoli (mister compreso) sarebbe troppo facile e porterebbe a non toccare alcun nocciolo tematico, così come avventurarsi oggi in disquisizioni tattiche complicate confonderebbe le acque. Vogliamo così soffermarci sull’aspetto più eclatante che i tanti pareggi stagionali hanno troppo spesso evidenziato: la poca fame di vittoria.

Il Lecce e la sua pseudo-pazienza per cercare il gol, la sua mollezza nel difendere una vittoria rispetto alla verve di avversari dalle facili rimonte nonché una cattiveria agonistica spesso latitante sono figli di una mancanza. Parliamo di quel fuoco tipico di chi deve raggiungere l’obiettivo prefissato, qualunque esso sia. I giallorossi non sono costretti ad arrivare primi, né secondi. Non saranno costretti a vincere nemmeno ai playoff. “Se riusciremo a bruciare le tappe, ben venga la promozione prima dei tre anni”. Queste sono state le giuste parole del presidente Saverio Sticchi Damiani in sede di inaugurazione del progetto tecnico. Parole recepite dall’ambiente, ma la squadra non sembra essere stata così ricettiva, ed a parlare c’è il campo.

Parlano chiaro i troppi pareggi, parlano un atteggiamento spesso troppo dimesso rispetto agli avversari. E’ giusto che stampa e tifosi siano sempre dalla parte di club e squadra, perché entrambe lo meritano. Altrettanto giusto è però avere la certezza assoluta che un messaggio così basilare come quello sopracitato arrivi a destinazione nel giusto modo. Il rischio di cadere nell’ambiguità è dietro l’angolo: il Lecce non può permetterselo, perché metterebbe a rischio non solo questa di stagione. Reagire subito e vincere, poi a fine annata si vedrà. La mentalità, però, dev’essere un’altra.

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3 anni fa

Tutte prime donne

duesolicolori
duesolicolori
3 anni fa

Complimenti per l’articolo Alessio, ma andiamo avanti a giocarcela. Questo dobbiamo fare. E, chissà, magari mettere a frutto l’ esperienza della squadra negli scontri diretti. Non voglio più scintille, ma fuoco!!!!!

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3 anni fa

Lu pisce nfetisce dalla capu

Bar BIGGI
Bar BIGGI
3 anni fa

Non ci sono giocatori di fascia, sia in fase di difesa che in attacco.ADJAPONG ERA L UNICO,, QUINDI IL GIOCO PASSA SEMPRE PER VIE CENTRALI,, QUANDO HAI FERMATO CODA PER GLI AVVERSARI SEMBRA FACILE,,E POI CI VUOLE NU PICCA TE CULU,, E QUELLO PROPRIO NU LU TENIMU. PETTINARI 18 GOL COL TRAPANI,, CU LU LECCE MANCU A PORTA VUOTA,, PER IL RESTO SOLO 4/5 GIOCATORI POSSONO ESSERE IL FUTURO DEL LECCE,,,PER GLI ALTRI 15 NON DIREI PROPRIO,,

Lupiae nel cuore
Lupiae nel cuore
3 anni fa

Si si…. le chiacchiere stanno a zero. Resettare l’allenatore o i senatori, questo dovrebbe essere il mantra… a meno che non si voglia fare come gli struzzi…. questo Lecce gioca peggio di quello di Padalino e i tifosi del Lecce che hanno sopportato di tutto stanno finendo la pazienza. SSD è intelligente, spero non sottovaluti la situazione, sarebbe davvero un peccato

Arrigo
Arrigo
3 anni fa

Concordo

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3 anni fa

Analisi impeccabile

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