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QdP – Francioso: “Coda è una garanzia per la A. Può migliorare il suo record di 22 gol”

L’ex attaccante giallorosso Mino Francioso parla a Il Quotidiano di Lecce (intervista di Antonio Imperiale) dello score realizzativo dell’attaccante giallorosso.

CARATTERISTICHE DI CODA. «È davvero straordinario. Lo immagini come un attaccante classico, capace di dominare l’area di rigore, con il suo fisico possente, pensi ad un attaccante centrale e invece no, lo ritrovi in movimento con intelligenza, nel vivo del gioco, pronto a dare sempre una mano alla manovra corale alla squadra, anche con i suoi assist, è davvero un lusso per la categoria, una fortuna averlo in formazione. Dopo la partenza brillante, ha avuto un periodo buio, ma ne è uscito alla grande da tre settimane, sta valorizzando tutte le sue enormi potenzialità, è diventato determinante con le tre doppiette consecutive, andando in gol in tanti modi diversi. So che punta al suo record personale, i 22 gol segnati con il Benevento, ma se continua così in queste ultime nove partite può rubarmi il record genoano dei 24 gol in B. Ne sarei felice per lui, per il Lecce».

NON SOLO CODA. «Penso ai gol di Mancosu che tornerà a riprendersi la squadra in questo finale, un altro che segna e fa segnare, un leader del quale il Lecce avrà bisogno, e poi i gol di Stepinsky, di Rodriguez, del Pettinari ritrovato. Lo dico da bomber: il gol è l’essenza del calcio, è la gioia collettiva, ed il Lecce regala gioia a piene mani, con il suo record dei 55 gol segnati, una media di 1,90 a partita, o quasi.  Se poi riuscirà anche a subirne qualcuno in meno, la via sarà più spedita. Ora è un Lecce che crede fortemente in se stesso, come ha dimostrato ampiamente nelle ultime partite e con il capolavoro di Venezia contro una concorrente di rango. Credo che sia la squadra più forte, con le maggiori certezze che Corini è riuscito a infondere a tutti».

NON SOLO GIOVANI. «Penso ad una difesa dove c’è il terzetto degli over trentacinque, Maggio, un grandissimo colpo, Pisacane, arrivi importanti di gennaio e quella sorta di istituzione leccese che è ormai Lucioni. Immagino quanto avrà sofferto per quel maledetto autogol sul finale del primo tempo che avrebbe potuto compromettere tutto, se la squadra non avesse avuto personalità, l’autorevolezza di ripartire convinta di farcela. E accanto ai “nonni” il giovane Gallo, il futuro. Ecco io faccio il “secondo” nella Primavera del Sassuolo, seguo con gioia la Primavera di Grieco, il lavoro prezioso di Delvecchio. Il futuro è lì, nei ragazzi che stanno crescendo. Spero di incontrarli l’anno prossimo con il Lecce in serie A. Adesso pensiamo a vincere a Frosinone».

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