Nel match del Mazza l’allenatore del Lecce propose, da remoto causa Covid, un undici schierato con il 3-5-2. Esperimento non più ripetuto se non in sporadici finali di gara.
SPAL-Lecce dell’andata arrivò a giocarsi in quello che, probabilmente, è stato il momento più delicato della stagione giallorossa. Di certo è stato uno dei più difficili, visto che i salentini non vincevano da cinque partite e nell’ultima avevano subito un umiliante (nella prestazione più che nel risultato) 0-3 con il Pisa. Il tutto accentuato dalla situazione di un tecnico che, tenuto lontano dal Covid, non riusciva come comprensibile a scuotere i suoi ragazzi.
Così, in vista della trasferta sul campo di una delle squadre più solide e attrezzate della categoria, Corini decise di stravolgere il suo dettame tattico per dare equilibrio ad un undici che, nelle precedenti quattro uscite, imbarcava gol come una squadra di bassa classifica. Inversione improvvisa e 3-5-2 dall’inizio, con trio inedito Adjapong-Lucioni-Zuta a proteggere Gabriel e Mancosu arretrato in mediana.
Il risultato non fu dei più esaltanti. Il Lecce non giocò male, ma creò non a sufficienza (due occasioni, per quanto macroscopiche, per Coda) e subì abbastanza (due pali spallini e due prodezze di Gabriel) da essere punito dalla magia al volo di Strefezza. Sconfitta ingiusta me emblematica del momento sfortunato e poco brillante dei giallorossi.
Il 3-5-2 venne subito abbandonato, almeno dall’inizio, ed il ritorno al “sacro” 4-3-1-2 coincise con il ritorno al successo contro il Vicenza. Così l’esperimento rimase un momento isolato nel percorso di crescita del Lecce di Corini, come isolati sono rimasti in momenti difficili affrontati dalla banda giallorossa nel corso della stagione. Almeno fino a questo rush finale, nel quale il tecnico spera di contare sulla continuità più che sulla necessità di trovare nuove soluzioni.
se c’era una squadra che meritava la vittoria quella di certo non era la spal
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Ci fù un rigore solare che non ci fù dato mani netto in area ricordate?
Una delle tante partite in cui abbiamo raccolto meno di quanto creato.