Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Conticchio: “L’allenatore? Ora conta entrare nella testa dei calciatori. Vi racconto Lecce-Torino con Cavasin…”

L’ex “Sindaco di Lecce” è intervenuto durante la diretta Facebook di Quando il Calcio era Bello.

IL CAMPIONATO DEL LECCE. “Quest’anno ho seguito poco tutto, preferendo stare con mio figlio, abbiamo dovuto fare un percorso insieme e tutto il resto è andato via. Del Lecce ho guardato sempre il risultato ma non ho seguito tutto come sempre facevo da dentro. Ovviamente è un dispiacere non aver raggiunto la Serie A ma ultimamente sono mancati dei risultati decisivi. Il Var in B solo nei playoff? Ha poco senso”. 

CALO E PASSATO. “Cosa succede quando sei in vantaggio? Crollo psicologico e fisico? Probabilmente quando sei giovane il momento pesa, il pubblico di Lecce avrebbe influito tanto. Le partite decisive ai miei tempi, quando si giocavano al Via del Mare, non erano mai sbagliate mentalmente. Il risultato, poi, era frutto di episodi e si poteva sbagliare. Era difficile arrivare scarichi. Anche noi toppammo delle partite, ovvio, può capitare la domenica storta. La gioventù non so quanto influisce, magari i meno esperti avrebbero potuto soffrire lo stadio pieno. A noi successe a Pescara ma poi andammo a vincere la partita dopo con il Chievo”.

GIOVANI. “Tanti non hanno fatto mai ancora la Serie A e per un giovane potrebbe essere una spinta. I motivi vanno ricercati in un eventuale caso fisico, a questo punto della stagione è deleterio guardare al passato ma ora bisogna stringersi verso un obiettivo alla portata. Il Lecce ha dimostrato di essere forte, con un attacco importante. I giallorossi hanno dimostrato la loro forza nel campionato ma hanno pagato alti e bassi. Bisogna resettare tutto e inizia un nuovo campionato”. 

SONETTI E CAVASIN. “Quanto conta un allenatore psicologo in questi frangenti? A fine campionato è molto importante entrare nella testa dei giocatori, la squadra c’è e i giocatori si conoscono. Serve preparare psicologicamente le partite. Io ho avuto Sonetti e Cavasin, che davano una carica enorme. Difficilmente sbagliavamo sul piano mentale una partita con lui. Magari tatticamente ho avuto tecnici più preparati ma il grande allenatore è un mix di tutto. Se hai una cosa sola non basta”.

CORINI E LA SQUADRA DI OGGI. “Lo conosco perché ci ho giocato contro ed è una grande persona. Penso sia molto preparato ma non conosco come ‘entra lui’ nella testa dei giocatori. E’ vero che i calciatori devono caricarsi da soli in queste gare, anzi bisogna smorzare un po’. Non so che tipo sia Corini sotto questo punto di vista. Il Lecce è forte, se va in campo con la testa giusta può vincere con chiunque”. 

IL SUCCESSO DI LUCARELLI A TERNI. “La sua vittoria era nell’aria. Da anni si parlava di Terni. Io ero convinto della sua vittoria ma a Catania, con me, si sfiorò un’impresa in una situazione difficile dal punto di vista societario. Quell’anno c’era il Lecce che fece un torneo assurdo. Quest’anno le premesse c’erano tutte e Cristiano mi ha confermato che la società rossoverde ha avuto una grande organizzazione”. 

IL SINDACO. “Se c’è una cosa che posso dire, e di cui ne vado fiero, è il mio impegno. Ogni allenamento era una guerra. Il 1999/2000? Si capì da Lecce-Milan che eravamo un gruppo. Con giovani e meno giovani respiravamo sintonia e voglia di lavorare dal primo giorno. Ci caricammo tantissimo e arrivammo al debutto dopo 40 giorni di ritiro. All’epoca restavamo insieme dopo cena in sala tv, c’era meno isolamento rispetto ad oggi. Ricordo in quell’anno, tutte le settimane, andavamo a cena fuori insieme. A Porto Cesareo passavamo spesso i lunedì, giornata di norma libera. Stavamo insieme anche in un giorno in cui i calciatori, oggi, non ci sono per nessuno”.

LECCE-TORINO. “Quell’anno dettero tanti rigori al Torino. Savino, durante un allenamento, mi disse ‘appena Ferrante va a terra io lo alzo e lo scaravento fuori dal campo’. Lo fece. Sotto il punto di vista mentale eravamo degli animali. Ad esempio Lima, uno dalla forza spaventosa oltre ai bei piedi. Anche se tecnicamente eravamo inferiori ad altre squadre, sopperivamo con la tenacia. Io? Facevo le cose semplici senza strafare e ogni tanto cacciavo qualche perla”. 

UOMINI. “La forza di quel Lecce era la presidenza dei Semeraro, era Pantaleo Corvino, era Claudio Fenucci all’amministrazione. Io non ricordo mai una scenata di Giovanni Semeraro, rimaneva sempre nel suo. I giocatori più forti con cui a giocato? Vucinic a livello tecnico, Sesa, Cimirotic, uno che non ha mai dimostrato in pieno”. 

 

 

 

Subscribe
Notificami
guest

3 Commenti
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Rocco
Rocco
2 anni fa

Grande Sindaco… combattente sempre ??

Dario
Dario
2 anni fa

Grazie Sindaco per questi ricordi. Ti vogliamo bene. ?❤️

Gianni
Gianni
2 anni fa

Che meravigliosi ricordi

Articoli correlati

L’allenatore ravennate incontrerà anche quest’anno la squadra giallorossa...
gotti
L’allenatore di Porto Viro incontrerà per la nona volta gli emiliani, la compagine più sfidata...
Il direttore sportivo originario di Castellammare di Stabia, ex calciatore del Lecce con ben 222...

Dal Network

Il centrocampista equatoguineano ha parlato dell'importante match in programma domenica contro la squadra di Luca...
Piove sul bagnato in casa Salernitana, prossima alla retrocessione in B dopo una stagione disgraziata:...
L'ex portiere, tra le altre di Chievo Verona e Palermo, ha detto la sua sulla...

Altre notizie

Calcio Lecce