
L’ex calciatore giallorosso Manuel Scavone parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) della partita in programma stasera.
PARTITA D’ANDATA. «La qualificazione è apertissima. Lecce e Venezia sono due grandi squadre ed hanno le medesime probabilità di conquistare l’ammissione alla finalissima. I lagunari hanno vinto con merito il primo round. L’1-0 dell’andata, però, lascia tutto in bilico, in quanto non costituisce una garanzia per l’undici veneto, né uno scoglio insormontabile per la squadra salentina. Insomma, quelli in programma oggi al Via del Mare saranno 90′ da vivere intensamente. Peccato che sugli spalti non ci saranno i tifosi, che sarebbero stati uno spettacolo nello spettacolo, con il loro calore e con la loro passione».
VENEZIA DI OGGI. «Le due compagini hanno ribadito entrambe di essere forti e quadrate, molto bene organizzate. I lagunari hanno sfruttato bene le proprie armi. Sono stati abili ad imbrigliare la manovra degli avversari, mettendoli sotto pressione e segnando una rete. I salentini, d’altro canto, hanno comunque tenuto botta, hanno sa- puto soffrire. Ripeto, il discorso qualificazione è tutt’altro che chiuso».
VENEZIA OTTIMO COLLETTIVO. «La società veneta ha messo su un buon mix di giovani emergenti e di qualità e di calciatori esperti, grandi professionisti. Il gruppo è ben guidato da mister Zanetti, che è preparato. Si nota la sua mano. Il medesimo discorso, del resto, vale per il Lecce, che pure propone alcuni volti totalmente nuovi per il panorama italiano, accanto a uomini navigati e dalla notevole cifra tecnica, diretti da mister Corini, che ha già vinto la B e che non ha certo bisogno di presentazioni».
CI VORRA’ PAZIENZA. «Ai giallorossi occorreranno nervi saldi e tanta pazienza. D’altro canto, la rosa dei salentini è ricca di atleti che hanno già disputato partita di tale importanza. Sapranno gestire la pressione sempre insita in simili sfide. Determinante sarà il collettivo, ma spesso a decidere una partita dentro o fuori è la giocata del singolo. Tra i giallorossi penso, ad esempio, a Mancosu, Coda, Stepinski, Pettinari o Lucioni».
