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Altro che rigore di Mancosu. La Serie A il Lecce l’ha persa con un mese da incubo

I giallorossi non hanno nulla da rimproverarsi ieri, nemmeno per errori grossolani che, nell’ottica dei 90 minuti, possono starci. Il problema è stato, al contrario, un mese privo di reazioni.

Ok, tecnicamente se il calcio di rigore che Marco Mancosu ha mandato alto al minuto 80 di Lecce-Venezia fosse finito in rete, molto probabilmente l’obiettivo Serie A non sarebbe ancora andato perduto. Per fare un’analisi più accurata e, al contempo, cercare di dare una base in ottica futura, va tuttavia ampliata la visione del cammino giallorosso valutando errori, prestazioni e fattori in causa. Questi rendono un penalty alle stelle un dettaglio trascurabile, in quest’ottica, facendoci capire che no, il Lecce non ha perso ieri la Serie A.

Siamo partiti, inevitabilmente se si vuole avere la superficie come riferimento, dall’episodio-clou di Lecce-Venezia. Una sfida, quella del Via del Mare, che a livello tecnico non ha avuto storia, come ammesso dallo stesso Zanetti. Uno che alla vigilia aveva giurato che i suoi non avrebbero fatto barricate salvo smentirsi dopo non più di 18 secondi. Salvo un quarto d’ora ad inizio ripresa, i lagunari si sono alternati tra un catenaccio anni ’60 (negli ’80 c’era già più calcio), lanci nel vuoto per Gabriel ed un quarto d’ora abbondante trascorso a testare le eventuali scorie del concerto dei Negramaro del 2018. Tutto ok, giurano Maleh e Crnigoj, quest’ultimo abile a creare l’unico scompiglio alla difesa salentina nell’arco dei 98 minuti prima sedendosi su Hjulmand (senza polemiche, ma che coraggio ci vuole a non vedere quel fallo?) e poi strappandosi d’esperienza un rigore che solo l’occhio attento del VAR avrebbe potuto, giustamente, vedere.

E il Lecce? Il Lecce non è stato perfetto, ma quasi. Il baricentro giallorosso si è stabilito sulla trequarti avversari dall’inizio alla fine. E, nonostante gli zero spazi, Lucioni e compagni sono riusciti a giocare nell’area ospite una quantità impressionante di palloni, alcuni dei quali molto nitidi. Nell’ottimo primo tempo le insistenti azioni giallorosse hanno portato al tiro Hjulmand, Henderson, Pettinari, Coda (tre volte), Maggio e Nikolov. Nel primo tempo otto ottime occasioni, cinque delle quali a dir poco clamorose. Nella ripresa, tra stanchezza, tempo in scadenza ed ulteriore abbassamento veneziano, il gioco è diventato meno bello perché più frenetico. Si sono moltiplicati i cross e le azioni confuse. Ma anche qui il gol di Pettinari, il raddoppio sparato alle stelle da Maggio, il tocco da due passi di Paganini, i due tiri dal limite di Mancosu. E, appunto, proprio l’occasione delle occasioni con il rigore alto del capitano. Oggettivamente, non c’è nessuno che possa rimproverare qualcosa al Lecce di ieri che vada oltre il singolo dettaglio del momento.

Lo stesso discorso, ma al contrario, vale invece per il Lecce che ha perso la Serie A, ovvero quello che va dal 18 aprile, all’indomani della vittoria di Vicenza, fino al 19 maggio, vigilia della semifinale di ritorno. Un mese da incubo in cui si è costruita una grande sconfitta. Dalla quale si ripartirà più convinti e “tifati” di prima, questo è ovvio, ma pur sempre grande. Perché, quando guardi tutti dall’alto e chiudi così in basso (fare peggio in questo mese era aritmeticamente impossibile), non può che essere così. I perché di questo ko? Ci sarà il tempo per le analisi, per le valutazioni. Per i bilanci. In sintesi si può che questa squadra sia arrivata sgonfia mentalmente alla fase clou. I ko con Cittadella e Monza, anch’essi decisi da episodi, hanno dato il colpo di grazia ad una squadra arrivata ai playoff da tutt’altro che favorita, ma dire che quelle due gare siano state affrontate con la giusta rabbia di chi vuole a tutti i costi mantenere il secondo posto sarebbe dire una bugia. Il Lecce è andato in difficoltà e non ha reagito prontamente, perdendo la Serie A. Se ci fossero state grinta, idee e fame di sfondare l’avversario viste ieri (o anche metà), la festa promozione avrebbe colorato il Salento di giallorosso da un paio di settimane.

In conclusione? Qui abbiamo voluto dare le basi su delle analisi totali su quanto accaduto al Lecce nelle ultime settimane e che ha portato alla fine di un sogno. Il tutto in modo costruttivo, perché pensare di non essere andati in A solo per un paio di episodi sfortunati sarebbe quanto di meglio si possa fare per non costruire nulla. Ripartire dagli errori commessi, dunque, per prendere le giuste decisioni (ed assumersi le oneste responsabilità) in chiave futura. Tutti insieme, come sempre, con il sostegno della gente che non vede l’ora di riabbracciare il suo Lecce.

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2 anni fa

Qui abbiamo perso la A

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2 anni fa

Come mai sto vedendo finalmente ragionamenti seri? E non d’istinto…

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2 anni fa

Secondo me al lecce calcio non interessava andare in serie A diversamente andrebbe esonerato l’allenatore

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2 anni fa

L’esonero dell’allenatore era impossibile farlo per via dei costi che si sarebbero dovuti sostenere.

Ivan
Ivan
2 anni fa

Il punto è un’altro, mister Corini non è riuscito a gestire un tasso tecnico così elevato ha spesso pasticciato con le formazioni non ultima quella contro il Venezia che sfoggia dal primo minuto un Nikolov incapace di neutralizzare un gol fatto a due passi dal l’estremo ospite. Giusto esonerare Corini decisione maturata dopo le 5 sconfitte che di fatto hanno condannato il Lecce a disputare un’altro anno di serie B.

Massimo
Massimo
2 anni fa

Solo per parlare dell’ultimo periodo le sconfitte contro la SPAL il Cittadella ed il Monza sono state inesorabilmente meritate. Il Lecce sin dalla trasferta di Pisa era calato. Nei playoff a Venezia abbiamo fatto pena.I motivi sono svariati non ultimo quello che i giocatori devo avere “fame” di Vittoria. Con i nomi in b specialmente non è detto che si vince.La Società deve fare una profonda riflessione su questo. Va bene il cambio di allenatore ma sono i giocatori che decidono le sorti di una stagione. Occorre una bella ” pulizia ” e prendere giocatori entro i 25 27 anni di categoria meglio italiani anche di serie c se bravi.GLI STRANIERI NON SEMPRE AGGIUNGONO QUALITÀ

Corvino lu megghiu
Corvino lu megghiu
2 anni fa

Speriamo che il Cittadella vinca la finale.

Luca
Luca
2 anni fa

Verissimo avevamo la serie A in pugno è normale che dopo se ci si affida agli episodi di una lotteria come quella dei play off si puo fallire

Lassa fazzu ieu
Lassa fazzu ieu
2 anni fa

Sarà un caso, ma come l’anno scorso in A abbiamo invertito ruolino di marcia dopo la sosta per il Covid, l’anno scorso per il primo lockdoun e quest’anno per consentire i recuperi del Pescara e per avere la contemporaneità delle ultime 4 giornate, cosa che non esiste neanche in A all’ultimo turno. In entrambi i casi eravamo lanciati e con un buon vantaggio dalle inseguitrici. L’anno scorso è stata colpa delle partite ogni 3 giorni e la banchina cortissima non preparata alle 5 sostituzioni, quest’anno sarà stata la paura di raggiungere l’obiettivo e la stanchezza per la rincorsa fatta, non dimentichiamoci che due mesi prima eravamo fuori dalla zona playoff. Comunque sono fiducioso e ci riproveremo il prossimo anno.

Antonio
Antonio
2 anni fa

Società fallimentare, Corvino un buffone, mercenari senza dignità.

petermay
petermay
2 anni fa
Reply to  Antonio

SENZA DIGNITÀ SEI tu CON IL tuo SQUALLIDO COMMENTO E LA tua PROVOCATORIA FACCIA TOSTA! VAI A TIFARE PER LE strisciate E NON OSARE NOMINARE IN VANO LA NOSTRA RISPETTABILISSIMA SOCIETÀ CHE IN FATTO DI CAPACITÀ E DIGNITÀ HA MOLTO DA INSEGNARE A MOLTI.

Jonny
Jonny
2 anni fa
Reply to  Antonio

Ma ba curcate gnorante!!!

dario
dario
2 anni fa
Reply to  Antonio

non dimenticare che se non ci fosse stata questa societá, il lecce starebbe ancora in legapro. sapete solo esultare quando si vince e criticare quando non si vince. ragionamenti infantili, dovete crescere e riflettere su quello che si scrive. Lo dico a te e atutti quelli che ragionano come te. la squadra di calcio non é un diritto acquisito!!

Carlo
Carlo
2 anni fa
Reply to  Antonio

Sei un barese infiltrato

Rico
Rico
2 anni fa
Reply to  Carlo

Più che altro nu cugghiune patentato

Pino
Pino
2 anni fa
Reply to  Antonio

Ba ncuei paparine carniale

Cesare
Cesare
2 anni fa

Concordo in pieno, inoltre oggi sì che si può ripartire con idee più chiare e con un progetto che poche squadre hanno e molte ci invidiano,… è il momento di essere tutti uniti!!! ??❤️

ciccio
ciccio
2 anni fa

Ottima analisi. la presdtazioen perfetta mostra anche che giocatori e allenatore erano e sono all altezza. E’ sulle motivazioni, e sulal continuita’ di rendimento della squadra e di molti singoli, che abbiamo peccato. Il perche’ non lo conosco.

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