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Tutti allo stadio – Il Tombolato di Cittadella, impianto giovane a due passi dalle mura medievali

Protagonista della quarta puntata della rubrica dedicata agli stadi della Serie B è l’impianto che ospita le gare del Cittadella.

Dopo averne sofferto per un anno e mezzo l’assenza, depredate forzatamente di quella che, assieme ai 22 in campo ed al pallone, è la propria principale componente, gli stadi italiani hanno riabbracciato il proprio pubblico. In attesa che questo ricongiungimento si compia al completo abbiamo deciso di riportare comunque gli impianti sportivi al centro dell’attenzione, o almeno quelli cadetti, con una rubrica ad hoc. Oggi tocca allo stadio del Cittadella , prossimo avversario del Lecce.

Lo Stadio Piercesare Tombolato di Cittadella affonda le sue radici a meno di un decennio dalla fondazione del piccolo e giovane club della cittadina situata nell’estremo nord della provincia di Padova. Erano i tardi anni settanta quando la società decise che era tempo di manifestare la necessità di avere un nuovo impianto a nemmeno un decennio dalla propria fondazione. Il vecchio campo sportivo di via Riva del Grappa era infatti troppo piccolo ed obsoleto: c’era bisogno di qualcosa di più ampio, seppur adeguato alle contenute ambiziosi granata.

Sorse così la nuova struttura, realizzata nel 1981 in uno spazio diametralmente opposto rispetto alla precedente, ed il Cittadella si spostò dalla zona nord-est a quella sud-ovest rispetto alle storiche e bellissime mura della città vecchia. L’impianto, che ai tempi poteva ospitare quasi 5mila spettatori, venne intitolato a Piercesare Tombolato, ex portiere dell’Olimpia Cittadella morto in uno scontro di gioco a Padova nel 1957 al cospetto di Nereo Rocco, che era andato a visionarlo poiché se ne parlava un gran bene.

Lo stadio rimase pressoché intoccato, almeno nella macro-struttura, anche dopo il sorprendente arrivo in B dei granata a cavallo tra i due millenni. Non però quando ci tornarono, in particolare nel 2008, tant’è che in due diversi momenti fu necessario un temporaneo trasferimento prima a Padova e poi al Tenni di Treviso. Nell’ultimo decennio infatti il Tombolato ha registrato un restyling con ampliamento di non poco conto: quasi intatta la più vintage tribuna centrale, la est è stata dapprima ingrandita (da sola è più grande del resto dei settori messi assieme) e poi dotata di imponente copertura, così come ampliato è stato il settore ospiti.

Nota personale a margine: di tanti stadi che l’autore ha frequentato (quasi tutti tra Serie A, Serie B e girone centro-meridionale di Serie C), quello cittadellese vanta il miglior catering in assoluto in area hospitality, di gran lunga superiore a quello di maestosi impianti come San Siro, Olimpico, Olimpico Grande Torino, Maradona o Bentegodi grazie alla qualità nella scelta dei prodotti locali da mettere a disposizione degli utenti. Un elogio forse superfluo, ma sicuramente meritato.

QUI la puntata sullo Zini di Cremona.

QUI la puntata sul Vigorito di Benevento.

QUI la puntata sullo Scida di Crotone.

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