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I numeri di Ascoli-Lecce 1-1: i giallorossi pagano la ripresa nonostante le maggiori occasioni da gol

L’analisi delle statistiche della gara di sabato consegna una gara condizionata dall’eccessivo abbassamento di baricentro nella ripresa, coinciso con il periodo di maggior brio dell’Ascoli.

Un pareggio in una partita gradevole agli occhi degli spettatori neutrali fa riprendere il cammino del Lecce dopo la sosta di campionato. La squadra di Marco Baroni ha messo in campo la solita partita attendista (42% di possesso palla contro il 58% dell’Ascoli) con però una certa pericolosità sottoporta grazie agli uomini di fascia.

Proprio le occasioni da gol sono state oggetto di discussioni a partire dalla conferenza stampa postgara, dove da entrambe le parti si tirava acqua al proprio mulino per eleggere chi, pugilisticamente si direbbe ai punti, avrebbe meritato di più il successo. La pericolosità offensiva, come sempre misurata dagli xG, sorride al Lecce (1.06) superiore ai marchigiani (0.47). La prima lettura però non deve farci cogliere in errore. I salentini non hanno mai creato così poco, eccezion fatta per la partita persa in casa della Cremonese (0.89). Il gol di Strefezza arrivato alla prima azione d’attacco è, numeri alla mano, la quarta palla-gol più nitida dietro alle tre conclusioni scagliate nel finale. Il tiro di Coda parato da Leali (0.25), la punizione dello stesso Hispanico (0.18) e il pallone alzato da Hjulmand sulla respinta (0,19 ma viziato da offside) superano in “bontà” lo 0,16 dello Strefezza-gol.

Nel secondo tempo il Lecce ha faticato a tenere il pallone. Il dato che avvalora questa tesi è la media dei passaggi per possesso palla. Prendendo in esame solo la seconda frazione delle partita giocata al Del Duca, si denota che ogni possesso palla giallorosso ha avuto in media 1,78 passaggi, il dato più basso del campionato, lontanissimo dalla media di 3,13. A complicare ciò, fisiologicamente, la partita propositiva dei padroni di casa che, crescendo nella ripresa, hanno costretto il Lecce a difendere quasi sulla linea dei sedici metri.

In ogni caso, l’Ascoli ha trovato il gol nell’unico tiro costruito tra le maglie della difesa leccese, frutto di un’azione costruita dai piedi buoni di Sabiri e decorata dal veloce slalom di Dionisi che ha fatto scattare l’allarme rosso poi diventato crack sul diagonale di Iliev (0.06 di xG). In ogni caso il Picchio ha bussato dalle parti di Gabriel anche nel primo tempo con i tiri numericamente più pericolosi: Maistro avrebbe potuto sfruttare meglio un tiro da fuori; stessa cosa per l’inzuccata di Salvi.

Qui gli highlights di Ascoli-Lecce

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Cri
Cri
2 anni fa

Serve un vice Coda, non si può pretendere che giochi sempre al cento per cento, e Rodriguez non lo può sostituire sia per esperienza che per modo di giocare.

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