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Le incredibili nubi attorno ad una squadra a due punti dalla vetta

Il Lecce è terzo in classifica a soli due punti dalla vetta dopo 11 giornate eppure ci sono degli incredibili malumori.

La partita contro il Cosenza rappresentava uno scoglio difficile da superare, non solo per le qualità di un avversario che si è presentato al Via del Mare con una classifica che vedeva la formazione silana a pochi punti di distacco dalla zona play off, ma anche per l’emergenza che ha colpito lo spogliatoio giallorosso falcidiato da un virus intestinale che ha steso più di uno dei protagonisti di questa stagione. Già nella conferenza stampa della vigilia il tecnico ha affermato di non voler cercare alibi per l’impegno di campionato e che in campo sarebbe andata una squadra determinata pronta e affamata. Così è stato: 3 gol in 50 minuti e pratica archiviata, con la possibilità di fare anche la quarta e la quinta marcatura.

Una prova di forza che dimostra che Marco Baroni ha a disposizione non solo un undici titolare in grado di poter competere ai massimi livelli della categoria ,ma anche altri giocatori che in silenzio sanno aspettare il loro momento e sfruttare al meglio le occasioni che gli vengono concesse. Calabresi, Meccariello, Bjorkengren e Blin nell’ultimo turno di campionato sono risultati tra i migliori in campo, tutti giocatori che in questo avvio di stagione non hanno avuto molto spazio ma che, alla luce di quanto visto nella sfida di ieri, rientrano a pieno titolo il quel progetto che vuole Baroni, con una squadra composta da almeno 17/18 titolari che possono metterlo in difficoltà ogni settimana, non solo nelle scelte dal primo minuto ma anche in quelle a gara in corso.

EMERGENZA PUBBLICO. Quello degli spettatori sugli spalti non è solo un problema del Lecce ma è qualcosa sul quale il calcio si deve interrogare in modo serio. La pandemia ha colpito duramente questo aspetto, il dato della partita contro il Cosenza è eclatante: 6.556, roba da Serie C. Si, è vero, mancano gli ultrà, che potrebbero tornare ad occupare il loro posto contro il Parma nel prossimo turno, ma mancano anche famiglie e persone che magari prima riempivano gli altri settori. Un anno e mezzo di calcio dal divano ha impigrito i tifosi, ha spinto i sostenitori a preferire il tepore delle mura domestiche agli scomodi seggiolini dello stadio? Eppure allo stadio si possono vivere emozioni che mai nessun televisore ultra hd o impianto surround potrà replicare in salotto. Però c’è un quadro economico che è cambiato e con il quale bisogna rapportarsi e adeguarsi, anche in corso d’opera; per quella che è la realtà economica del nostro paese oggi 14€ per un posto in Curva o 18 per la Tribuna Est sono troppi, soprattutto se ci si mette nei panni di un capo famiglia che ha voglia di portare allo stadio i propri figli. Un aspetto che si poteva immaginare? Forse, ma ora c’è tutto il tempo per rimediare e per trovare le giuste misure per permettere la degna cornice di pubblico ad una squadra che è terza in classifica. Attenzione però: quello della carenza di spettatori non è solo un problema del Lecce, basti pensare che il Pisa capolista nell’ultimo turno ha giocato davanti ad appena 5000 spettatori o che il Napoli che comanda la Serie A ed è imbattuto dopo 11 gare ha chiamato allo stadio appena 20.000 tifosi.

GIOCATORI SOCIAL. Facebook e Instagram sono degli strumenti importantissimi per la comunicazione non solo della società ma anche dei giocatori, ma devono essere utilizzati con una certa attenzione perché altrimenti il rischio è di creare dei dissapori all’interno dello spogliatoio così come tra i tifosi. Le parole del presidente nel corso del post gara contro il Cosenza sono chiare e il riferimento all’utilizzo dei social da parte di Pablo Rodriguez, che spesso “abusa” di questo strumento con il solo fine di far parlare di sé e lanciare messaggi che potrebbero essere poco graditi a staff tecnico e società. D’altro canto il presidente Sticchi Damiani ha sottolineato l’approccio scandinavo di Bjorkengren, che rappresenta ad oggi un modello di comportamento dentro e fuori dal campo. L’obiettivo è quello di cercare di arginare il fenomeno, tutto legato ai social. La società vuole evitare di accendere i riflettori su un singolo giocatore evitando post criptici e immagini che possono sviluppare degli atteggiamenti che hanno delle ripercussioni negative sulla squadra. La volontà è quella di spegnere le iniziative ad personam e lasciare che sia la società a lanciare delle proposte che hanno come obiettivo quello di avvicinare sempre di più il tifoso alla squadra e non al singolo giocatore, perché il Lecce c’è e ci sarà sempre mentre i giocatori vanno e vengono.

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Massimo
Massimo
2 anni fa

Faccio un discorso semplice (sperando che non mi censurino anche questa volta uno dei messaggi talvolta critici però mai offensivi).
Abbiamo 22 punti e siamo terzi, va bene. Tuttavia con la regola dei tre punti quando non vinci è un risultato negativo anche se non si può pretendere di vincerle tutte.
Ecco che se alcune volte abbiamo perso dei punti per nostre colpe (magari per Baroni) le critiche è giusto che arrivino e vanno accettate.
Sugli ultras non mi esprimo, io mi sento tifoso ne più e ne meno di loro, mi sono vaccinato per la mia prevenzione non per andare allo stadio o al ristorante. Chi fa scelte diverse è libero di farle ma accetti le restrizioni.
Poi quasi tutte le critiche tecniche sono per lo scarso utilizzo di Rodriguez. Dico solo di vedere quanto e come ha giocato Olivieri e mi si dica se vi è sembrato giusto.
Forza Lecce e chi può vada allo stadio!

Carlo Devisu
Carlo Devisu
2 anni fa

6556 che non cantavano e invitavano la squadra si sentivano solo i 100 tifosi del Cosenza …bisogna mandare a scuola di canto da stadio i 6556 tifosi presenti ogni domenica …e la curva nord deve continuare a non essere presente perché porta bene. da quando non ci sono la squadra vola e il loro posto va riempito a gratis coi bambini che sanno cantare e ballare .In quanto a Rodriguez non gli scassare le palle perché senza il suo ingresso contro l’Alessandria ora baroni sarebbe a raccogliere le olive..e a vendere cocacole e popcorn allo stadio dove i 6556 presenti guardano la partita senza cantare e ballare mentre i fuori sede cantano e ballano già a casa fanno il riscaldamento.

Sempregiallorosso
Sempregiallorosso
2 anni fa

L’intervento sul numero degli spettatori mi sembra molto esagerato. Stiamo parlando di una partita non di cartello con tutti gli ostacoli del gren pass eppure c’erano quasi 7000 spettatori . Lo stadio di Benevento deserto con una partita di cartello, cosa devono dire loro?

Giannuzzo
Giannuzzo
2 anni fa

La carenza di pubblico negli stadi purtroppo è una costante in tutta Italia da nord a sud questo da quando la federcalcio si è piegata agli interessi dei diritti televisivi dei vari Sky Dazn etc.. Sono loro non il covid la vera causa della desolazione che vediamo negli stadi. Quanto al Via del mare, condivido dalla A alla Z quanto detto dal nostro presidente; è ora che anche noi tutti tifosi del Lecce se veramente abbiamo a cuore le sorti dei colori giallorossi si dia il proprio contributo concreto, ognuno per quello che può nel nostro piccolo e cioè ANDANDO TUTTI ALLO STADIO! ! almeno nelle partite in casa lasciamo a casa divano, TV etc.. e torniamo a far sentire il nostro calore alla squadra dagli spalti del VDM. Io lo sto facendo da quest’anno.

Commento da Facebook
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2 anni fa

Il Lecce e una squadra per la Serie A. I tifosi devono anche essere da Serie A. Forza Lecce. Grande presidente SSD!!

Commento da Facebook
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2 anni fa

A Lecce e provincia, con lo stadio dietro casa, sono tutti comodi sul divano, salvo poi svegliarsi se dovesse arrivare la massima serie. I fuori sede che vanno in trasferta, in percentuale, sicuramente sono più presenti, nonostante ci debbano rimettere soldi per benzina autostrade e biglietti settore ospiti non proprio a buon mercato (Brescia 22 EUR)

gino
gino
2 anni fa

ci sono tantissimi che per andare allo stadio dovrebbero pagare il tampone, oltre al biglietto e di questi tempi, se già quei soldi di tampone si spendono per poter essere ammessi al lavoro, un lavoratore come può permettersi altre uscite economiche?unQuindi vanno condiderate anche queste defezioni

RDN
RDN
2 anni fa
Reply to  gino

Facitibbu lu vaccinu e basta
Tanto tra poco servira’ per lavoro, viaggio, affitto e vendita casa..in parte già avviene.

Peppe
Peppe
2 anni fa
Reply to  gino

Il vaccino è gratis…

RDN
RDN
2 anni fa

1 – Lecce-Cosenza 6556
2 – Reggina-Cittadella 6292
3 – Frosinone-Crotone 5673
4 – Spal-Perugia 5134
I numeri dicono questo.
Spettatori partita

Olimpio
Olimpio
2 anni fa
Reply to  RDN

purtroppo in uno stadio da 33.000 posti ridotti a 22.000 per causa che conosciamo i 6.500 si perdono e sono anche silenziosi …

Sempregiallorosso
Sempregiallorosso
2 anni fa
Reply to  Olimpio

Il guaio è soprattutto questo , il pubblico si fa sentire poco

Luca
Luca
2 anni fa
Reply to  RDN

Pensare che tutti si lamentavano quando la capienza era di 8500 spettatori…i pezzenti delle strisciate

Commento da Facebook
Commento da Facebook
2 anni fa

Ma il problema sugli spettatori non è neanche di numero, ma di “qualità”. Si dessero una mossa i presenti, in trasferta il nostro lo facciamo.

RDN
RDN
2 anni fa

Se montato troppo presto la testa El Diablo. Testa bassa e pedalare. Questo vale per tutti. Non abbiamo fatto ancora niente.

Corrado
Corrado
2 anni fa
Reply to  RDN

amen

Luca
Luca
2 anni fa
Reply to  RDN

D’accordo…troppe coccole della gente fanno male…fusci suta e riga tarittu…fa benissimo De Laurentiis nel Napoli…dai diritti d’immagine al poter aprire bocca deve essere gestito dalla società…prendono migliaia di euro e non possono fare ciò che vogliono…beddhu se oi è cusi se no vane chiu nanzi

marcello
marcello
2 anni fa
Reply to  RDN

Secondo me è sopravvalutato,a parte quei due tre expoloit avuto l’anno scorso,io lo farei a gennaio e prenderei un centravanti ,abbiamo solo coda

Gianluca
Gianluca
2 anni fa

Le persone non vengono allo stadio molte per paura del covid,altre per l obbligo del green pass , ovviamente pesa molto l’ assenza del cuore della tifoseria leccese gli ultrà che hanno preso posizione nel non entrare essendo coerenti con il loro modo di pensare. Ora che si diano da fare gli altri spettatori ad incitare la squadra che a chiacchierare e a restare seduti sono buoni tutti.

Last edited 2 anni fa by Gianluca
Patxi
Patxi
2 anni fa

“La società vuole evitare di accendere i riflettori su un singolo giocatore”. Tu invece con il tuo articolo hai fatto esattamente questo. Applausi.

Alessio Amato
Editore
2 anni fa
Reply to  Patxi

Rendere consapevoli circa un tema (come giustamente fatto dal Presidente) è ben diverso del dare notizia di una polemica in modalità fine a sé stessa. Il primo è l’obiettivo del pezzo

Massimo
Massimo
2 anni fa

DICO MEGLIO.IL PRESIDENTE. E POI INVOGLINO

Massimo
Massimo
2 anni fa

I GIOCATORI MENO PARLANO MEGLIO È. SONO PAGATI PROFUMATAMENTE.IL PRESENTE HA PERFETTAMENTE RAGIONE.PER RIEMPIRE DI PIÙ LO STADIO OCCORRONO DELLE INIZIATIVE CHE INVOGLIONO DI PIÙ LE PERSONE. IN TAL SENSO LA PAYTV È UN NEMICO.

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