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Ala nel Sassuolo europeo, due anni fa il miracolo-Spezia: Ragusa, esperienza per l’attacco

Il siciliano arrivato per rinforzare l’attacco del Lecce offre a mister Baroni soluzioni, qualità ed abitudine nel lottare per la A.

La freschezza delle giovani speranze Listkowski e Rodriguez, la classe di Di Mariano e Strefezza. Di certo il parco attaccanti esterni del Lecce aveva quasi tutto per puntare alla Serie A. Sì, quasi, perché probabilmente mancava quell’elemento navigato con alle spalle non solo le caratteristiche per rinforzare il reparto di Baroni, ma anche un considerevole numero di stagioni fatte di lotta per la promozione. Antonino Ragusa, ultimo arrivato in casa giallorossa, è l’uomo giusto per assolvere a questo compito.

Nato a Messina il 27 marzo del 1990, muove i primi passi nelle giovanili del Giardini-Naxos, ad una manciata di chilometri dalla sua Taormina. Come troppo spesso accade da quelle parti, però, per fare fortuna è costretto ad andare altrove. La sua facilità di corsa e di dribbling è notata dal Treviso, che lo porta in biancoceleste dove prosegue formazione e crescita fino ad esordire in B nel 2008/09. L’estate dopo per il club veneto è fallimento, ne approfitta il Genoa che mette sotto contratto uno dei più interessanti prodotti  del calcio italiano.

Nel 2010 arriva così il prestito dal Grifone alla Salernitana in Prima Divisione. In granata manca la promozione perdendo la finale playoff con il Verona, ma la sua prima stagione da titolare è un trionfo sul piano personale: 37 partite e 8 gol tra campionato e coppa. L’anno dopo si ripete su numeri simili alla Reggina e lo strepitoso rendimento gli vale anche le chiamate dell’Under 21. Con gli Azzurrini gioca due gare e l’Italia vince due volte, la seconda delle quali è il 2-0 sull’Ungheria a Casarano.

Il Genoa lo conferma in prestito cadetto nelle due stagioni seguenti, prima a Terni e poi a Pescara. Con il Delfino ecco la miglior annata della sua carriera con 10 gol (9 in campionato e 1 in Coppa), anche se i biancazzurri non riescono a raggiungere i playoff. I liguri stavolta sembrano convinti, ma l’esordio in Serie A avvenuto ad agosto 2013 è un’illusione: nelle ultime ore di mercato passa al Vicenza, ancora in B. Ed in biancorosso è ancora un big per i cadetti: nonostante gli infortuni con i 3 gol in 18 uscite fa sognare al Menti la A, smarrita solo ai playoff. Saranno spareggi anche 12 mesi dopo a Cesena. Per l’ennesima volta è tra gli esterni migliori della B (8 gol) e stavolta la Serie A non se lo perde.

C’è il Sassuolo di Di Francesco, quello che per la prima volta si affaccia in Europa. I neroverdi fanno bene in campionato e sognano in Europa. C’è anche l’impresa sfiorata alla Catedral di San Mamès, lo storico stadio dell’Athletic Bilbao: vantaggio emiliano, tris basco e Ragusa che la riapre all’83‘, facendo sognare il pari ai propri tifosi grazie ad una gran conclusione volante. Oltre al sogno europeo per il neo giallorosso ci sono anche numeri importanti in A: ben 4 gol in 25 gare, una media da attaccante vero. Zero gol ma più presenze nella stagione seguente, la sua ultima da protagonista in Serie A.

Seguiranno due anni da sogno in termini di successi di squadra. Nel 2018/19 a Verona gioca poco causa acciacchi: solo undici gettoni ma la gioia del ritorno degli scaligeri in Serie A. I gialloblù non lo confermano cedendolo in prestito, amarezza subito spazzata via dalla storia scritta con la maglia dello Spezia: la bellezza di 8 gol in 25 incontri di regular season fanno volare Italiano che poi vince i playoff  e per gli Aquilotti è la prima Serie A di sempre. E per Ragusa nel 2020/21 saranno cinque tornei cadetti conclusi ai playoff di fila, perché ci va anche con il Brescia. Niente lieto fine stavolta, visto che le Rondinelle si fermano ai quarti a Cittadella, ma un altro gran torneo cadetto da protagonista.

In estato, così, il Verona se lo tiene. Nuova chance in A grazie alla presenza del maestro Di Francesco? Macché. Eusebio dura qualche settimana al Bentegodi e con Tudor il feeling è zero. Tanta panchina ed un solo match giocato in Coppa con l’Empoli. E’ sconfitta, ma da esterno sinistro del tridente riesce a fare gol e tenere i suoi in gara. Ora l’occasione di rifarsi, e magari puntare la sua prima promozione diretta in carriera.

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Fernandinho
Fernandinho
2 anni fa

È l’esperienza che ci serviva

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