Il capitano dei ducali Gianluigi Buffon ha rilasciato un’intervista a La Stampa, tracciando un bilancio della sua stagione di ritorno in Emilia.
“Cosa mi lascia il ritorno a Parma? Un po’ di incazzature perché le cose non sono andate come pensavamo: diciamo che è stato un anno utile per prendere la mira. E poi conferme che cercavo, perché ho fatto cose pregevoli. Divertimento. Emozioni forti. Avversari e stadi inediti come Terni, Cittadella, Cosenza. Alla fine, tra A e B non c’è così tanta differenza”.
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Ha ragione: in serie A ci sono solo raccomandati che giocano in nazionale per rimpinguare le casse delle strisciate.. fanno i campioni in Italia ma quando giocano all’estero fanno pena. Tant’è che nelle coppe Europee se non fosse per la grande Atalanta, con le strisciate non si va più da nessuna parte. Per non parlare dei mondiali… La serie B ha talenti ma vengono ignorati perché le società sono “piccole”.
E’ un calcio malato. Fortunatamente il Lecce può insegnare alle strisciate cosa significa buona gestione, e se andiamo in A come si spera insegneremo loro anche come si gioca bene, senza spendere miliardi.
Number 1 fino a quando sarà in attività campionato unico