L’uruguaiano ha risposto alle domande di fan e tifosi con delle stories sul proprio profilo Instagram
RETI. “Il gol più bello? Tanti mi dicono il primo contro il Parma o la punizione contro il Milan, a me piace tanto quello che ho fatto a Bari nel derby”.
SLOVENO. “Attualmente non c’è un giocatore che possa assomigliare a me, i calciatori hanno caratteristiche diverse. Un mio ex compagno che poteva dimostrare molto di più? Cimirotic. Purtroppo ha avuto degli infortuni ma secondo me era un giocatore meraviglioso”.
ANSIA PREPARTITA. “Mi è capitato avere ansia prima delle partite, ma una volta in campo dopo due minuti passa tutto. Confrontarmi in seconda categoria? Mi sono divertito, ma ammetto che ero più nervoso prima di quell’esordio che quando dovevo giocare la prima partita in Serie A”.
AMORE E OBIETTIVI. “Quanto amo il giallorosso da 0 a 10? Risposta scontata, miliardi. Nella mia carriera ho raggiunto tutto quello che avevo in testa da quando avevo 10-11 anni. Ho lavorato tanto con umiltà e ci ho creduto”.
Chevanton ha interpretato e continua ad essere quel giocatore e quell’uomo che ogni tifoso sogna. Innamoratissimo del Lecce e del Salento, può essere considerato più leccese di tanti leccesi. Nei ricordi dei tifosi, gli attaccanti, per ovvi motivi, occupano i primi posti e poi, se questi decidono di mettere le radici nella nostra città, il matrimonio è perfetto. Naturalmente questo non può essere considerato un modello di comportamento e tanti tifosi dovrebbero capirlo e non sparare a zero contro i vari Mancosu e Coda considerati “traditori” anche perchè, il rovescio della medaglia ci ricorda i vari Lucioni e Di Mariano a cui è stato dato il benservito senza preamboli. Il calcio vive di questi episodi ad ogni latitudine ed è la normalità.
Stefano Suppressa Cimirotic
Cimirotic, giocatore dalla tecnica straordinaria, ma dal fisico fragile. Un signore come pochi. Ha rescisso il contratto con il Lecce nel momento in cui si è accorto di non poter giocare a certi livelli per colpa delle sue continue defezioni dovute alla fragilità del suo fisico. Ha ragione Cheva.