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La A e le sue maglie – Cremonese, un grigiorosso unico divenuto cult. E quest’anno un ritorno alle origini

Quarta puntata della nostra rubrica dedicata, tra storia e presente, all’emblema per eccellenza di ogni club del massimo campionato: la maglia da gioco. Oggi tocca alla Cremonese.

Il nostro viaggio cromatico ed iconico nelle maglie della Serie A continua con la prossima avversaria del Lecce, la Cremonese. Si va così ad incrociare una delle uniformi più uniche nella storia del calcio italiano di certo, e probabilmente anche mondiale. Questo perché i colori sociali di uno dei club più antichi della Lombardia hanno conferito alla sua divisa i tratti del cult, della leggenda calcistica. Quando guardi grigio e rosso, non puoi non pensare alla Cremo.

Una storia che nasce da lontano sì, eppure non dalle origini della società. Questo perché, in principio, i pionieri del calcio a Cremona avevano optato per un’altra combinazione, non certo molto più diffusa, come a rimarcare un dna locale avvezzo alla particolarità, all’unicità. Agli albori fu maglia bianca con bordi lilla, e scelta non meno eccentrica dei pantaloncini neri. Colori sociali che rimasero in voga per un decennio circa.

Poi, nel 1913/14, la svolta che ha segnato un’epoca: la Cremonese abbraccia il grigiorosso, dal simbolo della città, ovvero il braccio del Zanen de la Bala che tiene in mano la famosa palla, appunto grigiorosso. Non subito nella forma attuale, ovvero con le strisce verticali a caratterizzare la maglia di casa, bensì nelle forme più disparate, in pieno stile dell’epoca a seconda delle disponibilità dell’industria tessile. Dapprima tinta unica grigia con bordi rossi, poi croce rossa su sfondo grigio, per ultima (o meglio penultima) la banda trasversale, sempre color porpora. L’adozione del template attuale risale quindi agli anni trenta.

Nell’oltre mezzo secolo successivo, la struttura della divisa è stata toccata pochissimo, a differenza di quanto avvenuto per la stragrande maggioranza delle maglie intaccate dall’avvento del marketing. A cambiare sono state per lo più, ma nemmeno tanto, le proporzioni tra i “pali”, comunque quasi sempre omogenei. Le novità hanno dunque riguardato per lo più seconda o, come da prassi, terza maglia. In particolare spicca quella “stile PSG” di tre stagioni fa, quando la Cremonese propose una divisa blu royal con banda unica, centrale e verticale, rossa.

E andiamo al presente: per onorare il ritorno in Serie A, Acerbis ha puntato su una livrea molto più tradizionale rispetto a quelle registrate nelle ultime stagioni. Ecco quindi le classiche strisce grigiorosse di larghezza media, con colletto quasi interamente grigio. La grande novità, invece, arriva dalla divisa away, che festeggia la promozione celebrando i colori delle origini: il bianco ed il lilla, presente in splendido stile nel colletto.

QUI la puntata dedicata all’Inter

QUI la puntata dedicata all’Empoli

QUI la puntata dedicata al Monza

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