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La A e le sue maglie – Atalanta, il vestito della Dea figlio di una fusione

Settima puntata della nostra rubrica dedicata, tra storia e presente, all’emblema per eccellenza di ogni club del massimo campionato: la maglia da gioco. Oggi tocca all’Atalanta.

Il nostro viaggio cromatico ed iconico nelle maglie della Serie A continua con la prossima avversaria del Lecce, l’Atalanta. La Dea ha fatto del nerazzurro il suo vestito ufficiale ma più cambiato. Anche se, alle origini, le cose sono andate un po’ diversamente.

All’epoca della fondazione, nel 1907, i colori sociali della Società Ginnastica Atalanta di Bergamo erano infatti il bianco ed il nero. Nulla a che vedere con quelli della città, che sono il giallo ed il rosso, ma probabilmente derivati dal fatto che le divise di quel colore erano le più semplici da reperire all’epoca. E sarà bianconero fino al 1920, quando avviene la fusione con la Bergamasca Calcio che porterà alla nascita effettiva dell’attuale sodalizio. La Bergamasca vantava un completo biancazzurro, così si decise di mettere da parte il bianco comune per dar vita ad un nerazzurro rimasto intoccabile.

La nuova uniforme vide la luce per la prima volta nel 1923 e prevedeva una livrea a metà, con calzoncini e calzettoni neri. Solo due anni dopo, poi, debuttò la maglia dell’Atalanta così come la vediamo tutt’oggi, ovvero a strisce sottili nerazzurre. Questa è mutata per pochissimi dettagli, passando dai pantaloncini azzurri tipici degli anni ottanta (fu così anche per Pisa e Inter) e quelli bianchi dell’88 nella storica semifinale di Coppa delle Coppe ripetuti ad inizio anni duemila. Solo nelle stagioni recenti c’è stato qualche esperimento particolare, dalle bande tornate larghe, alle sfumature su sfondo nero, allo skyline di Bergamo fino agli inserti oro dell’anno scorso.

Grande tradizione anche per la divisa da trasferta, praticamente sempre bianca con inserti nerazzurri. Nell’ultimo ventennio però l’Atalanta si è mostrata come una delle squadre più vogliose di osare in termini di esperimenti, non tanto per quanto riguarda le tipologie di terze maglie (si va dal celeste, al verde al rosso) quanto per idee particolari come la Christmas Edition ripetuta in più occasioni.

E andiamo al presente: stavolta Joma ha puntato su una versione più classicheggiante rispetto a quelle recentemente prodotte, e la divisa casalinga registra una maglia nerazzurra a strisce di grandezza media senza particolari inserti. Come particolarità si registrano solo i motivi bicolori su bordomanica e colletto a v. Sulla maglia da trasferta, bianca con spalle a metà nerazzurre, spicca al posto dello stemma societario una Dea dorata che corre. Il third kit è invece un omaggio al Gewiss Stadium, la cui facciata è presente in rilievo sulla parte anteriore di una maglia turchese con inserti nerazzurri.

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