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Corvino sui giovani salentini: “I migliori giocano con noi. C’è da intervenire sulle strutture”

Nella lunga conferenza stampa di stamattina a chiusura del calciomercato invernale, Pantaleo Corvino ha detto la sua sui giovanissimi calciatori salentini

Corvino parte dal libro dei ricordi per poi pensare a Joan Gonzalez, sua ultima scoperta: “Il ciclo d’oro di vent’anni fa iniziò con il mio arrivo al Lecce. Scelsi uomini che hanno fatto la storia e stavolta ho provato a fare la stessa cosa. Il fatto che si stia parlando bene di noi vuol dire che è stiamo facendo sia risultati che risorse tecniche, vedi Gonzalez. Siamo convinti che molti altre potranno percorrere la strada dello spagnolo”.

Per creare altri Gonzalez, serve un metodo che parte da molto lontano. Il responsabile dell’area tecnica ribadisce poi l’attenzione che il Lecce ha per i prospetti del suo territorio, rispondendo indirettamente a chi lo accusa di eccessiva esterofilia: “A capo c’è chi crea una metodica di lavoro, sceglie gli uomini, i calciatori su cui puntare ed il lavoro da fare. Questa è la cosa più importante per un club come il Lecce. I migliori salentini giocano con noi, si vedano il risultati che facciamo con le altre scuole calcio locali. Poi però quando andiamo fuori con gli stessi ragazzi siamo ultimi, e non perché non prendiamo i migliori giocatori del territorio. Evidentemente questa è l’espressione”.

Per rendere il Salento più competitivo, questa è la ricetta di Corvino: “Io da supervisore comprendo che forse c’è da intervenire ancora prima, ovvero a 6, 7 o 8 anni ed in questo ancora non abbiamo strutture per fare un’attività di base. Lo sforzo nostro sarà questo in futuro perché non è bello vedere oggi ciò che esprime il territorio. Se lavorato e preso in tempo, anche il nostro territorio può esprimere molto, come fa a livello nazionale”.

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Tony pantaleu
Tony pantaleu
1 anno fa

Allora su pacciu iou? Ca la sta dicu sangu te l oee ca ati giustare li campetti te l antistadiu…mescita ucciu e mescita ginu mancano se sta girando intra la tomba…vecchia scola

RosarioBiondonelcuore
RosarioBiondonelcuore
1 anno fa
Reply to  Tony pantaleu

Caro Tony il discorso che hai affrontato è giustissimo e nn fa’una grinza e dimostra da parte tua una grandissima intelligenza altrimenti non mi sarei permesso di rispondere al tuo post. Partendo dal presupposto che le vecchie scuole nn esistono più (purtroppo) perché con il calcio moderno anche il portiere deve sapere usare benissimo i piedi, quella era una scuola dove anche gente come Bruno che a calcio nn sapeva giocare, ma che sopperiva con la fame e la grinta, e riusciva ad indossare la maglia della Juventus, oggi sarebbe impensabile, a meno che non diventi un fanatico della costruzione del fisico e diventi Baschiramos, ma di Baschirotto in serie A quanti ne vedi? Il discorso del dover migliorare le infrastrutture sportive per crescere fin dall’età di 7/8 anni i campioni del futuro te lo ha sottolineato in questa intervista Lu ziu Peu, la società negli anni ha investito tantissimo nel via del mare nel kick off di cavallino, ed ora la primavera gioca fuori paese (perdonatemi se nn mi ricordo il paese), ed in più ha investito tantissimo nelle palestre innovative che vengono utilizzate sia dalla prima squadra che dai giovani. Tutto e subito nn si può avere, con pazienza ci saranno dei risultati anche in questo perché la forza di Corvino è questa , intervenire in tutto, con la speranza che Trinchera possa recepire tutto nel più breve tempo possibile.

Tony pantaleu
Tony pantaleu
1 anno fa

Li raccomandati annunci a gie palestre li figghi te quiggiu o te giauggiu….lassamu perdere….ca è megghiu

Gian
Gian
1 anno fa

Nella primavera del Lecce..nell’ ultima partita giocata 11 giocatori su 11 sono stranieri… unica squadra in tutto il campionato… tu nn aiuti di certo il territorio!

Lupo Alberto
Lupo Alberto
1 anno fa
Reply to  Gian

Scusa se mi permetto, ma rileggi l’articolo, grazie. Forza Lecce

Enzo Brindisi
Enzo Brindisi
1 anno fa
Reply to  Gian

I migliori del territorio non ci sono perché i ragazzi del territorio non hanno piu fame e non giocano piu a pallone quei pochi che escono del territorio si credono fenomeni vedi criticò e falco e poi dopo anni vanno a giocate tra la C è la B.

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