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Romagnoli, l’allievo di Zeman fresco di salvezza con l’Empoli. A Lecce per portare esperienza

Il difensore centrale arriva in giallorosso per completare il reparto arretrato e porta la sua esperienza nelle delicate corse salvezza

E’ stato Simone Romagnoli l’ultimo arrivato di un mercato invernale, quello del Lecce, che dopo il colpo-Maleh si è incentrato soprattutto sul reparto arretrato. Una difesa che si è improvvisamente vista privata di un elemento importante come Pongracic, e che oltre a Ceccaroni ha registrato l’inserimento di quello che è, numeri alla mano,  il terzo elemento per presenze in Serie A in rosa dopo Di Francesco e Pezzella. Ed il primo per quanto concerne i centrali.

Nato il 9 febbraio 1990, il suo rapporto con il calcio nasce nella nativa Cremona, dove non ha mai giocato da protagonista se non nelle giovanili grigiorosse. Dieci anni alla Cremonese fino al 2007 sufficienti comunque per farsi notare dal Milan, che lo porta in rossonero e lo rende capitano di Allievi e Primavera. In quattro stagioni porta a casa ben due titoli nazionali, lo Scudetto con gli Under 17 e la Coppa Italia con gli Under 19, finendo nel giro della prima squadra con la quale si allena con continuità fino alla prima convocazione in Serie A con il Palermo.

Il ragazzone ha però bisogno di crescere e giocare, e quale posto migliore se non la Scuola di Calcio (maiuscole d’obbligo) di Zdenek Zeman. Il Maestro Boemo lo vuole prima in terza serie nel Foggia che brilla con i gol di Sau e le magie del baby Insigne e poi, soprattutto, ancora a Pescara dove firma una delle più grandi imprese nella storia della Serie B trionfando con una squadra di giovani talenti. Ed a comandare la difesa c’è lui, Romagnoli, che dopo il prestito in Puglia è stato preso in comproprietà e poi riscattato dagli abruzzesi. Così, dopo due stagioni fatte da 51 gare, 3 reti, ed abilità difensive affinate in tandem con quelle tecniche (si fa apprezzare in lanci e verticalizzazioni), è già Serie A.

Con il Delfino in massima serie non c’è però più Zeman e tutto si fa più difficile. Per il classe ’90 a gennaio è tempo di tornare in B a farsi le ossa e, dopo sei buoni mesi a La Spezia, cercare un’altra impresa. Arriva così l’offerta del Carpi ed anche qui è leader difensivo della granitica retroguardia di Castori, decisiva per l’incredibile promozione in A degli emiliani ma anche in una salvezza nel massimo campionato, il primo da protagonista per il lombardo, a lungo accarezzata. Dopo aver sfiorato il pronto ritorno in A a Carpi ecco la chiamata dell’Empoli, di cui è titolarissimo ad inizio 2017/18 fin quando non giunge la nuova chiamata dai piani alti.

Ecco così l’esperienza al Bologna con la prima salvezza ottenuta in Serie A. Nonostante le 8 gare in meno di metà campionato i felsinei non lo riscattano e l’Empoli lo manda ancora in prestito all’ambizioso Brescia di Corini, di cui è punto imprescindibile e decisivo per la vittoria del campionato. Così i toscani, freschi di nuova retrocessione, se lo tengono stavolta stretto e, dopo la sconfitta ai playoff 2020, ecco un biennio ancora di successi. In azzurro è titolare con Dionisi in B (arriva la quarta promozione in carriera) ed importante alternativa con Andreazzoli in A.

Nella passata stagione arrivano 19 gettoni e 2 gol, un contributo utile ad aiutare la squadra in una corsa che porta ad una permanenza tutto sommato tranquilla. L’estate dopo è oggetto del desiderio di mezza Serie B ed a spuntarla è il ricco Parma. Nel club ducale non va però come sperato a causa di un infortunio muscolare patito nella vittoria di Ascoli a metà settembre. Prima di allora 7 match giocati da titolarissimo tra campionato e Coppa con 3 successi, 3 pari ed un ko. Torna disponibile a dicembre (tre non convocazioni, ma solo per precauzione) senza scendere in campo, così a gennaio lo cerca un Lecce che chiese di lui più volte in passato (sia con Meluso che con Corvino) e lo prende con l’obiettivo di dare un’alternativa in più a Baroni e tanta esperienza nel gruppo.

Fisico statuario (195 centimetri), buona agilità nonostante l’età e piede educato, in carriera ha praticamente sempre ricoperto il ruolo di difensore centrale. Grazie all’abilità con entrambi i piedi (è però destro naturale) può giocare sia da centrale di destra sia da centrale di sinistra e, all’occorrenza, se la cava anche in una linea a 3 qualora ci fosse da aggiungere centimetri per i minuti conclusivi.

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