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I numeri di Lecce-Torino 0-2: dati positivi in difesa, pesano episodi e imprecisione

Le statistiche di Lecce-Torino 0-2 dipingono una partita dove il Lecce si è fatto beffare ancora una volta troppo presto e su situazioni rivedibili. Davanti, qualche passetto in avanti, ma è poco per far male

Il Lecce resta ancora a secco e lo fa per la terza volta consecutiva in un modo doloroso incassando il mortifero uno-due Singo-Sanabria, di fatto, nelle prime due occasioni confezionate dagli ospiti. Come accaduto due giornate fa sul gol di Thorstvedt, i giallorossi si sono fatti trovare impreparati sui calci piazzati. Il pallone mosso da Rodriguez per il cross di Miranchuk ha permesso di liberare Singo e Buongiorno sul secondo palo con la difesa assorbita dal passaggio dello svizzero per il russo. Poco dopo, Radonjic ha superato nettamente Baschirotto, impreciso per scelta e stile dell’intervento in tackle. Nonostante il “buco”, Sanabria ha lavorato benissimo in area bruciando Gallo e trovando spazio a distanza di Umtiti. Giocate semplici, non colpi di genio di una squadra, pur superiore tecnicamente, che ha trovato la grande giocata per aver ragione dell’avversario.

TIRI. Va dato merito al Lecce di essere rimasto in partita nonostante il doppio colpo subito. I dati finali parlano chiaro. Il Torino ha tirato 4 volte (totale xG 0.91) non inquadrando la porta con Singo al 6′ e con Ilic prima della pausa. Nella ripresa, non ci sono stati tiri, fatta eccezione la situazione offensiva del 37′ della ripresa, quando Miranchuk, dal fondo, non ha pescato Adopo, anticipato da Falcone. Solo una volta il Lecce, che di media subisce 10.96 tiri (e ne fa 9.5), ha incassato meno di 4 tiri: Lecce-Monza 1-1 con due palloni calciati dai brianzoli verso la porta. Il Torino non ha mai tirato così poco. Sopra i 4 tiri di ieri ci sono i 7 di Toro-Milan 2-1. Compattezza e tenacia nonostante l’aggressione alta, indipendente dal risultato, restano marchi di fabbrica del Lecce baroniano.

SIMILARITA’. Il Torino, muscolare e ben concentrato, ha beneficiato del doppio vantaggio già nel primo tempo e ha giocato chiudendo gli spazi, acuendo la difficoltà che il Lecce ha nel fare la partita. Con il 56% di possesso passa, i giallorossi soffrono quando devono aprire le squadre avversarie. Si notano somiglianze tra la partita di ieri e le sconfitte con Verona e Salernitana. 432 passaggi (81% di precisione) sono stati sfiorati solo contro scaligeri, 437 con 77% di precisione e 61% di possesso palla, e campani (540 e 82.59% di precisione col 57% di possesso). Il passo in più del Lecce nell’ultima fase di campionato deve passare evidentemente proprio da lì e da una maggior qualità e precisione in tiri e ultimi passaggi.

ATTACCO CERCASI. Ben 12 tiri hanno prodotto solo 0.53 di xG, una grandezza quasi uguale a Inter-Lecce 2-0 (0.57). I giallorossi concludono male e senza precisione: Milinkovic-Savic ha compiuto due parate agevoli su Blin (50′) e (56′). Secondo l’indice xG, il più pericoloso è stato…Umtiti. Il francese, supportato in tribuna ieri dall’amico Lacazette, su angolo di Oudin ha impattato male di testa al 77′ (0.12) e, di piatto all’82’ (0.11) non ha trovato né la porta né la precisione per Baschirotto e Banda sul secondo palo. Poco per ritornare a una rete che manca ormai da tre partite, precisamente dal colpo di testa vincente di Blin al 74′ di Atalanta-Lecce 1-2. Sono 286 i minuti senza festeggiare una rete. Non c’è mai stato un digiuno così, come non c’è mai stato un trittico di k.o.

 

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