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Nazionale e oriundi, c’è Maleh tra i “casi” che hanno lasciato il segno

Tanti i giovani ‘scippati’ alla nostra Nazionale che hanno portato la Figc ad iniziare un nuovo lavoro di scouting

Nelle nazionali giovanili non mancano i nuovi Retegui, ovvero calciatori pescati all’estero grazie al nuovo scouting internazionale della Federcalcio. Si tratta di ragazzi nati in Italia da genitori stranieri oppure convinti ad accettare il progetto tecnico azzurro dopo un passaggio nelle under di altre nazionali. Dopo la storia dei fratelli Valentin e Franco Carboni, argentini con passaporto italiano che hanno scelto la “Scaloneta” dopo un lungo percorso nelle selezioni giovanili nostrane, percorso simile a quello del giallorosso Youssef Maleh, il Club Italia ha deciso di allargare i propri orizzonti e il bacino dei convocabili. A parlarne è l’edizione odierne de Il Corriere dello Sport.

IL CASO MALEH. Sul taccuino degli osservatori ci sono già altri nomi italo-argentini: Nicolàs Capaldo (centrocampista classe ’98 di Santa Rosa, oggi al Salisburgo), ad esempio, oppure Gianluca Prestianni (attaccante 2006 del Velez nato a Ciudadela), Marco Di Cesare (difensore classe 2002 dell’Argentinos Junior nato a Mendoza) e Giuliano Galoppo (centrocampista del 1999 di Buenos Aires trasferitosi in Brasile al San Paolo). Le storie dei calciatori che negli ultimi anni sono stati formati a Coverciano e che poi hanno scelto di esordire con altre nazionali (di fatto rinunciando per sempre all’azzurro) sono diverse e tutte, in qualche modo, hanno lasciato il segno; come quelle del portiere Molla (Albania), dei difensori Cepele (Albania) e Masina (Marocco), dei centrocampisti Mastour e Maleh (Marocco) e dell’attaccante Vrioni (Albania).

GIOVANI ORIUNDI. Nell’ultimo giro di convocazioni delle nazionali giovanili ci sono poi diversi calciatori nati all’estero, come Zapelli (Argentina) nell’U21 e il romanista Volpato (Australia) nell’U20L’Under 19 ha in rosa due calciatori che non hanno mai giocato nei campionati italiani: il classe 2005 Fabio Chiarodia del Werder Brema, difensore centrale nato in Germania e già con 3 presenze in Bundesliga, e Luca Koleosho dell’Espanyol, nato nel Connecticut da madre italo-canadese e padre nigeriano, ala offensiva classe 2004 con ben 4 passaporti in mano che è già passato dagli Usa Under 15 e Under  20 e dalla nazionale maggiore canadese (ma con una presenza in amichevole). A proposito di centravanti che mancano, nell’Under 18 c’è Matteo Mazzonenato a Wolfsburg, dove segna parecchi gol ed è in orbita prima squadra.

DA KAYODE IN GIU’. Tra i giovani con doppia cittadinanza in tanti sembrano aver scelto l’azzurro. Come l’atalantino Gabriel Ramaj (difensore centrale, alcune partite con l’Albania U17), il capitano del Milan Primavera, Andrei Coubis, in U20 (difensore classe 2003, è passato dalle giovanili romene fino all’U21), gli interisti Mancuso (Uruguay) in U16 e Quieto (Venezuela) in U18 – di entrambi si parla un gran bene, il primo è un centrocampista e l’altro una seconda punta – e Samuele Inacio Pià, italo-brasiliano del 2008 figlio d’arte di Jò, che indossa la numero 10 dell’Italia Under 15 e che sta facendo tutta la trafila nell’Atalanta. Diversi hanno l’Africa nel sangue. Nella nazionale Under 15 brilla anche la stella di Idrissa Dauda, talentino azzurro della difesa che gioca in Inghilterra nel West Bromwich. L’Under 18 è al momento la nazionale giovanile più multietnica: Adam Bakoune, terzino di origini marocchine, è stato convocato da Pioli nell’ultimo ritiro del Milan di fine dicembre, Alphadjo Cissé è un attaccante esterno di 16 anni italo-guineano (classe 2006) già convocato dal Verona in Serie A, così come il 18enne centrocampista Ciammaglichella (di origini etiope) è andato in panchina una volta, il 12 marzo a Lecce, con il Torino di Juric.

Il Bologna si coccola Saer Diop, anche lui in forza all’Under 18 di Franceschini: è un difensore centrale all’occorrenza mediano, di origini senegalesi. A Genova parlano un gran bene dell’attaccante Seydou Fini, uno che in Under 15 aveva più gol che presenze e che oggi, da titolare inamovibile in Primavera 2, si affaccia spesso coi grandi. Michael Kayode, terzino destro di origine nigeriana della Fiorentina Primavera (dice di ispirarsi a Cafu) e della nazionale Under 19 è spesso convocato con la prima squadra di Italiano e il suo esordio appare davvero dietro l’angolo.

Uno di quelli destinato a far parlare di sé è di sicuro Cher Ndour, figlio di senegalesi, conteso tra la nazionale Under 20 (dove è titolare fisso) che giocherà tra pochi mesi il Mondiale di categoria e l’Under 21 (che potrebbe chiamarlo per l’Europeo U21). Nel frattempo, il ct Mancini lo ha convocato a Coverciano in uno degli stage. Bresciano doc, cresciuto nell’Atalanta, a 16 anni Ndour ha fatto le valigie per andare al Benfica, dove trascina la squadra B delle aquile e sta iniziando ad assaporare il clima della prima squadra. Negli ottavi di Champions contro il Bruges si è accomodato in panchina e presto esordirà: a Lisbona, del resto, non hanno mai temuto di dare spazio ai giovani talenti.

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Ro Miggi
Ro Miggi
1 anno fa

Spero prima di diventare anziano di vedere una nazionale maggiore multietnica e italiana , forte , giovane e campione del mondo magari con qualche ragazzo nato in salento di qualunque etnia ! Chissà un giorno!

Claudio Santini
Claudio Santini
1 anno fa
Reply to  Ro Miggi

Pŕrrrrrrrrrrrrrrrrr!

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