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Benzar-Lecce, tutte le tappe di una storia finita male

Manca solo il divorzio ufficiale per suggellare la chiusura dell’esperienza giallorossa del terzino romeno, arrivato con tante aspettative nel suo paese ma mai pronto a incidere secondo lo staff tecnico fino al taglio dalla lista della scorsa settimana.

Romario Benzar è di fatto un ex calciatore del Lecce. L’ottimismo che ha accompagnato il suo tesseramento è ormai un nostalgico ricordo estivo di una promessa non mantenuta.

L’avvicinamento è stato mediaticamente veloce. Meluso ha tenuto il nome sottotraccia e il 25 giugno i quotidiani di Romania hanno lanciato la notizia. Dopo cinque giorni, è arrivata l’ufficialità. Romario Sandu Benzar è un calciatore del Lecce a titolo definitivo con un ingaggio di 1 milione di euro.

Per il terzino romeno è il coronamento di un percorso iniziato con il Viitorul, la squadra dove è cresciuto portata dalla seconda divisione alla vittoria del campionato nella stagione 2016/2017, ultimo campionato prima di passare allo Steaua Bucarest, l’apice del calcio di Transilvania. Con la squadra titolata, Benzar, continuerà a militare in Europa League e, prima del divorzio, resterà il rimpianto per non aver conquistato nessun trofeo: solo secondi posti dietro al Cluj, allenato anche da Devis Mangia che lo paragona a Zambrotta. Parole importanti anche dal presidente dello Steaua Becali. “Come Benzar? Solo Contra e Petrescu”, dirà il patron.

Parole che a Lecce sono maledettamente profetiche, ma in senso negativo. Presentazione classica (qui le immagini), senza frasi che lasciano il segno: elogi all’ambiente salentino e voglia di lavorare.

“Sono un difensore a cui piace molto spingere, offendere ed attaccare. Punto molto sulla corsa e proverò a dare il mio contributo in tal senso, restando consapevole del fatto che difendere resta l’aspetto fondamentale”. Dichiarazioni che si ripercuoteranno nella quotidianità. Già dopo pochi giorni di lavoro a Santa Cristina, Liverani esprimerà i primi dubbi su Benzar, decisamente poco attento in copertura. Nel suo ruolo arriverà anche Rispoli, che diverrà titolare, prima della chiusura del calciomercato.

Pochi minuti da subentrato contro l’Inter a San Siro e poi la chance da titolare contro il Verona alla prima in casa. Il Lecce perde e l’ex Steaua non riesce a incidere. Decisamente negativo è poi l’apporto dato a gara in corso contro il Napoli, che dilaga dalla sua zona. Liverani lo relega quasi definitivamente nel dimenticatoio e la fascia destra, con Rispoli altalenante, diventa un dilemma: al Meazza, in casa del Milan, Liverani lo “risolve” con l’adattamento di Meccariello sulla corsia. Il beneventano sarà titolare per cinque gare, con buona pace di Benzar, che intanto in Nazionale trova continuità di rendimento e si traveste da assistman.

Qualche dubbio nascerà anche nella selezione allenata da Contra. Per la gara decisiva contro la Svezia, poi persa, il quarto di difesa è Mogos. La Romania affonda e dovrà aspettare l’ultimo treno playoff che partirà nella semifinale con l’Islanda.

La decisione di chiudere il cerchio di Benzar è ormai affermata, sulla prima linea torna Rispoli e intanto arriva Giulio Donati ad allenarsi. Il 27enne ha l’ultima chance in Coppa Italia con la Spal, ma la prestazione è sotto la sufficienza anche al Mazza. Il cambio ad inizio ripresa per far posto a Fiamozzi suona come un requiem della sua militanza nel Salento.

La “fine” arriva a pochi giorni da Natale, quando Meluso comunica alla stampa la sua sostituzione dalla rosa per far posto a Giulio Donati. Ora, a gennaio, si cercherà una destinazione per cercare di perdere il meno possibile a seguito dell’esoso acquisto.

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