Il capitano del Lecce racconta i passi della sua carriera nella diretta con tuttofantacalcio. Scampoli anche di un futuro che potrebbe essere tutto salentino.
GLI INIZI A CAGLIARI E IL GOL IN A. Il percorso professionale di Mancosu è cominciato dalla sua Cagliari, dove arrivò anche la rete al debutto nella massima serie: “Segnare in A è stato un bellissimo ricordo che pensavo non venisse replicato. A Cagliari è sempre bello, c’erano Conti, Biondini, Chimenti, gente che aveva toccato grosse squadre. Mister Giampaolo è stato uno dei più bravi avuti. Peccato per la testa che avevo allora. Essendo stato ragazzino eravamo bersaglio dei più grandi. Cossu mi faceva lavorare. Ricordo Andrea Lazzari, un calciatore forte che ha avuto un finale di carriera che non mi spiego. Era un Cagliari forte, io ammiravo i miei compagni. Ricordo anche Pasquale Foggia, tutti calciatori da cui bisogna imparare”.
EMPOLI E LA CONCORRENZA. “A Empoli ho giocato con Eder e Lodi. Era difficile emergere lì, nel mio ruolo avevo Vannucchi. Io prendo i fallimenti come modo per poter riparare”.
ACCELERAZIONE IN C. La storia poi è cambiata dalla parentesi al Siracusa: “Diciamo che la mia carriera è iniziata lì, ho giocato sempre, capivo quello che stavo diventando. Benevento e Caserta? Purtroppo sono quattro anni che sono andati diversamente. A Benevento non andavamo benissimo e l’ambiente ne risentiva. Con la Casertana abbiamo fatto anche i playoff, esperienza bellissima”.
ALTA TENSIONE. Il sardo ricorda poi un gol che lo ha fatto entrare nel cuore dei tifosi rossoblù campani: “Casertana-Salernitana? Un derby indimenticabile che mancava da 20 anni. Al 93′ fischiano un rigore dubbio. L’arbitro mi dice ‘guarda che fischio subito, non ti faccio tirare neanche la respinta’. Segnai e a Caserta si parla ancora del 93 anche se Carrus voleva tirare il penalty. Fu più difficile tirare quel rigore che quello con la Juve”.
LECCE NUOVA CASA. Il presente, e probabilmente non solo, è però salentino: “L’accento sardo non lo perderò mai ma a Lecce sono a casa. Sto pensando di rimanere a viverci un domani. L’affetto dei tifosi leccesi è assurdo ed è ripagato dalla dedizione alla maglia. E’ un legame forte e sono orgoglioso di essere capitano del Lecce”.
ALLENATORI. Mancosu passa poi in rassegna i vari allenatori avuti in carriera, ma ovviamente il nome della guida tecnica capace di esaltarlo è noto: “Chi mi ha dato di più? I numeri parlano chiaro. Il calcio è fatto di numeri, non di opinioni. Con Liverani ho avuto un balzo clamoroso ed è un tecnico destinato ad una grande squadra. I risultati parlano per lui. Anche Giampaolo e Allegri mi hanno dato tanto. Il primo sulla tattica, il secondo sulla gestione del gruppo, dava tanta tranquillità. Liverani tocca i tasti dell’ambizione”.
Ciao marco, caserta ti ricorda e porta nel cuore
Ciao Marco Caserta ti porta nel cuore