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La ripresa, il piano B playoff e playout e l’eventuale sospensione: facciamo un po’ d’ordine

La FIGC ha definito un’ora fa la roadmap per la ripresa della Serie A. Esclusi in prima istanza i cambi di format, che però diverranno step obbligato in caso di impossibilità a terminare tutte le gare.

POSITIVITA’ GRAVINA. Con il comunicato diramato dai vertici FIGC e commentato dal presidente Gabriele Gravina come “un risultato molto positivo  che segna un momento significativo per l’intero sistema” si registra un deciso passo in avanti sulle certezze delle sorti del calcio. Proviamo a mettere un po’ di ordine dopo la nota fiume diramata da Roma. La soddisfazione di Gravina rivela anche il modus operandi dell’istituzione: “Abbiamo lavorato in silenzio per l’approvazione di provvedimenti di cui si sentiva un grande bisogno”, ha continuato il primo dirigente.

UNA FORBICE PIU’ AMPIA. La pietra miliare è la volontà di chiudere il torneo sul campo, disputando tutte le dodici giornate che rimangono. Per realizzare ciò si è allargato l’intervallo di date utilizzabili per giocare.”La FIGC ha espresso la volontà di riavviare e completare le competizioni fissando al 20 agosto la data ultima di chiusura delle competizioni di Serie A, B e C”. Quindi niente deadline del 3 agosto imposta dall’Uefa, ci sarà più spazio per ultimare i tornei e tentare in ogni modo di consegnare alla storia un campionato comunque ultimato. La decisione della FIGC annulla il provvedimento della Lega Pro, che per il torneo di propria competenza aveva deliberato lo stop, con conseguente promozione sub judice di Monza, Reggina, Vicenza, le prime dei tre gironi, più il Carpi, premiato per meriti sportivi a discapito di Reggiana e Bari. Ora, anche se si preannunciano già reazioni, tutto si dovrà decidere sul rettangolo verde, seppur la maggioranza delle società di terza serie abbiano votato contro la ripartenza dei campionati.

PLAYOFF E PLAYOUT. La soluzione tanto decantata da Gabriele Gravina è ricevuto la prima istituzionalizzazione, anche se non c’è nessuna esplicitazione su numero di squadre in caso impegnate e modalità di svolgimento delle gare. Il Piano B della FIGC prevede quindi “brevi fasi di playoff e playout al fine di individuare l’esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni”. Il format però non potrà prendere vita dopo il calcio d’inizio del campionato. Tutto andrà definito prima della ripresa. Playoff e playout abbracceranno la totalità dei verdetti della Serie A: non solo scudetto e qualificazioni alle coppe, bensì anche le retrocessioni. Il comunicato parla di “se i campionati dovessero essere nuovamente sospesi a causa dell’emergenza sanitaria dovrà essere individuato un nuovo format per completare la stagione (brevi fasi di playoff e playout)”. Verosimilmente, già prima dell’inizio del campionato si dovrà definire la zona di accesso a tutte queste appendici, monitorabili quindi già durante l’inizio del campionato-bis.

INTERRUZIONE DEFINITIVA. Il Piano C invece investe l’ipotesi più pessimistica dell’impossibilità a portare a termine i tornei anche con l’appendice di playoff e playout. “In caso di definitiva interruzione -si legge sul comunicato FIGC-, definizione della classifica anche applicando oggettivi coefficienti correttivi. Che tengano conto della organizzazione in gironi e del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni“. Il dettato condurrebbe alla media punti per gare disputate, ipotesi che abbraccerebbe il merito sportivo anche in caso di disputa sfalsata di partite, ipoteticamente per nuovi contagi che propizierebbero dei rinvii di gare, come accaduto per esempio in Germania oggi per la Dinamo Dresda in Zweite Liga.

 

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Lassa..fazzu ieu
Lassa..fazzu ieu
3 anni fa

Premesso che sono contro la ripresa, capisco i motivi che impongono la conclusione del campionato, almeno quelli di A e B. Comunque sarà un campionato falsato per via dello stato fisico e psicologico dei calciatori, oltre ai 5 cambi che favoriscono le squadre con panchine lunghe, il mercato che sarà sempre aperto e tanto altro. Tra l’altro, nel caso ultimo in cui il campionato si dovrebbe interrompere e, quindi, si dovesse applicare la media punti per partite disputate, si dovrebbe tener conto anche delle grado di difficoltà delle partite giocate. Mi spiego, il Lecce ha giocato contro tutte le squadre che occupano i primi posti in classifica e quasi nessuno scontro diretto. I punti che abbiamo conquistato contro Juve, Inter, Napoli ecc.. non valgono quanto quelli contro Brescia, Spal ecc.. Bisognerebbe tener conto di questo con un coefficiente di difficoltà, magari basato sulla classifica del campionato dell’anno scorso che è l’ultimo dato certo.

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