Il 35enne nato a Rho, al Lecce per quattro stagioni con una parentesi di sei mesi al Parma, lascia ufficialmente il calcio giocato. In giallorosso, Ferrario ha accumulato 54 presenze e 1 gol.
Stefano Ferrario lascia il calcio. Dopo le ultime esperienze tra San Marino-Cattolica (Serie D) e Tre Fiori (campionato sammarinese), il centrale appende gli scarpini al chiodo e affida a un post su Instagram tutti i suoi pensieri: “È la consapevolezza che ti fa capire e prendere delle decisioni che se fossero dettate dal puro istinto e passione sarebbero rimandate a data da destinarsi . È stato un bel viaggio iniziato a 7 anni per caso grazie ad una amicizia e continuato accompagnando tutta la mia vita fino ad oggi. È stato un piacere cavalcare i campi di tutti gli stadi d’Italia , di lottare ,gioire piangere e rosicare ma sempre con l’idea di crescere !”
Il difensore, che in carriera ha vestito anche le maglie di Como, Ternana, Ravenna, Lanciano, Catania, Arezzo e Sambenedettese, racconta: “Gli infortuni hanno accompagnato tutta la mia carriera fino da quando ero un pulcino, impedendomi di essere convocato per la nazionale , fino a disputare gare in condizioni limite ma determinato a raggiungere l’obiettivo ! Mi sono tolto delle soddisfazioni che erano dei sogni nel cassetto da piccolo , e avrei fatto a meno di alcuni momenti bui che sono stati pesanti da sopportare ma che mi hanno fatto maturare come uomo sia per le prove che si sono presentate, sia per l’integrità e lealtà che ho dovuto avere e dimostrare”.
“In tutto questo percorso devo ringraziare soprattutto alcune persone , i miei genitori che hanno fatto i sacrifici stando ore in macchina al freddo solo per farmi vivere la mia passione , mia moglie che si è dedicata ad una vita bella ma piena di rinunce , rinunce che sono servite per creare la mia famiglia di oggi . Alcuni allenatori che mi hanno lasciato qualcosa di umano nella mia crescita come Fontolan in primavera , Atzori e D’Aversa che vale più di ogni spiegazione tattica. Tutti i miei compagni delle varie squadre per tutte le risate che mi sono fatto”.
E poi le considerazioni finali: “Il mio Fisiotrepista Ivano che da quando ho avuto il problema al ginocchio mi ha permesso di continuare a giocare fino ad oggi quando molti medici di serie A mi davano per spacciato . Nel ultimi periodo venivo richiesto dalle squadre più per sistemare il gruppo negli spogliatoi che determinare in campo ed è sì gratificante ma la passione più forte rimaneva lottare in campo ed qua che la mia consapevolezza si incontrava con la realtà . Fisicamente non posso più continuare a rimanere nel calcio giocato ma in futuro non si può mai dire. Nel frattempo grazie per tutto quello che mi hai trasmesso è stato un piacere viverle con te”