Ultimi sette giorni di calciomercato di riparazione per i club italiani. Il club salentino ha alcune grane da risolvere per evitare l’emergenza vista ieri.

Cosa sarebbe successo se Pablo Rodriguez non avesse recuperato in tempo per l’Empoli (cosa che, come ammesso dallo stesso Corini, non è andata così lontana dall’accadere)? Il Lecce si sarebbe trovato a dover affrontare il big match con la squadra più forte del campionato con i soli Stepinski e Dubickas come attaccanti a disposizione: una situazione dura da digerire. Non che le colpe di tale penuria siano tutte del club, trovatosi spalle al muro sui mal di pancia di alcuni elementi e con la concomitanza di infortuni e squalifiche. Fare meglio, tuttavia, si può e si deve, ed il mercato invernale offre però ancora una settimana di tempo per rimediare.

L’obiettivo è infatti quello di dare profondità all’attacco, come fatto per difesa e centrocampo, in modo che mister Corini non si trovi più così tanto in difficoltà sul piano delle opzioni disponibili. Rischio che fa parte sempre del calcio, sì, ma che soprattutto nella stagione dell’incognita Covid va allontanato il più possibile. Già sistemati gli altri reparti, dunque, Corvino potrà concentrarsi sulla risoluzione delle spinose vicende relative al reparto avanzato.

A tenere banco sono ovviamente i casi Falco e Pettinari. In merito al primo, Sticchi Damiani ha sottolineato come la società abbia bene chiari i provvedimenti da prendere e le linee da seguire. Fatto sta che difficilmente i due saranno, nel girone di ritorno, a disposizione di Corini. Che non vorrebbe certo passare dall’avere il quintetto più forte del campionato a poter contare sui soli Stepinski (che non ha offerto sufficienti garanzie ed appare comprensibilmente stanco), Rodriguez (talento puro, ma ancora non al top della forma) e Dubickas (richiesto in C).

Ne consegue che un intervento sul mercato non è un’opzione, bensì un obbligo. Agli orizzonti non si intravedono grandi scelte, così Pantaleo Corvino dovrà puntare su quella creatività da lui stesso citata. La certezza è che un altro elemento d’esperienza sia necessario, anche solo per un fattore numerico. A questi, viste le probabili partenze di Dubickas e Lo Faso, potrebbe essere affiancato un giovane di prospettiva (Crone?) da tenere caldo per evitare un’altra Empoli. Perché, promozione o meno, per crescere questo Lecce ha bisogno di potersela giocare alla pari con tutte. Altrimenti per Corini non sarà semplice far esprimere le sue idee.