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ESCLUSIVA – Julio Sergio: “Con Lecce ho un debito. Per la porta consiglio…”

Il portiere brasiliano, oggi 40enne, racconta il suo passato giallorosso della stagione 2011-2012 quando giunse in prestito dalla Roma. “Tutti mi hanno trattato bene“, il ricordo resta positivo nonostante non sia stata una parentesi gloriosa.

L’ex portiere Julio Sergio Bertagnoli si è concesso ai nostri microfoni per un’intervista dove si è parlato di passato e futuro. Il brasiliano è uno dei calciatori dell’ultima rosa di un Lecce di Serie A. Era il campionato 2011-2012 e il suo arrivo a titolo temporaneo doveva dare garanzie al reparto orfano di Antonio Rosati.

Il paulista scelse Lecce dopo che l’anno prima Vincenzo Montella gli preferì Doni. Luciano Spalletti, che definì Julio Sergio “il miglior terzo portiere al mondo” non fu però il suo allenatore quando prese di prepotenza la titolarità della Roma sfiorando lo scudetto nel 2009-2010, con Claudio Ranieri.

Julio Sergio, cordiale e disponibile, ricorda con piacere l’aria di Lecce. Il rendimento sul rettangolo verde non corrispose alle aspettative. “Ho un debito con Lecce”, ripete spesso Julio in una chiacchierata dove si nominano anche dei portieri reputati all’altezza dei palcoscenici europei.

Cosa ricordi della tua stagione a Lecce? Quali sono i pensieri che ti saltano in mente del campionato 2011-2012?

“Lecce è una città bellissima. Peccato per quella stagione che ho passato lì. Nel Salento non sono riuscito a dare quello che dovevo e volevo alla società e a mister Eusebio Di Francesco. Tutti mi hanno trattato benissimo, ma non avevo la testa giusta e non mi sono espresso ai miei livelli. Giustamente si pretendeva molto da me, ma non sono stato il Julio Sergio che volevo e che anche mi aspettavo da me stesso. In più, mi sono fatto male rompendomi il crociato e tutto è stato più difficile”.

Restano comunque delle fotografie di parate belle e importanti…

“Su tutti, ricordo l’intervento in casa contro il Bologna.  Fu una parata alla disperata che salvò il punteggio. Anche a Bergamo, dove pareggiammo 0-0, feci degli ottimi interventi. Ho giocato poche partite, peccato. Lo ripeto sempre, mi dispiace aver passato un campionato così. Ho un debito da ripagare con il Lecce”.

Che rapporto hai avuto con Massimiliano Benassi? 

“Massimiliano è un grande portiere. Ha un’ottima tecnica. Io e lui avevamo un rapporto tranquillo. Mi soffiò il posto giustamente ed ha fatto pregevoli parate. Devo spendere belle parole anche per Fabrizio Lorieri, un preparatissimo allenatore dei portieri”

In quella squadra militavano Juan Cuadrado e Luis Muriel. Si notavano già le loro qualità?

“Sì, assolutamente. I cambi di direzione di Muriel ricordavano Ronaldo già all’epoca. Il modo di girare il corpo e di far andare alle gambe era prorompente. In Cuadrado ho visto delle doti fisiche impressionanti. Aveva una corsa incredibile. Si vedeva che entrambi i colombiani avevano un futuro già scritto”.

Non si può parlare con Julio Sergio Bertagnoli senza nominare la Roma. Di getto, cosa ti viene da dire sui capitolini?

“La mia storia a Roma è stata importante, anche per come sono arrivato. Sono stato protagonista in due derby con la Lazio. E poi con Ranieri fui il portiere nella lotta scudetto con l’Inter. Non abbiamo conquistato il tricolore per soli 25 minuti. Roma è una pagina fondamentale della mia vita. Ho legami bellissimi lì. Tutto è grande, Roma è calcisticamente grande. E giocare a Roma è difficile. Ne sanno qualcosa i miei colleghi Olsen e Mirante. Sono convinto che lo svedese sia un gran portiere, anche se poi ha perso il posto con la gestione di Massimo Ranieri”.

Oggi, in Brasile, i portieri di valore non mancano. 

“Parlare dei portieri è sempre difficile. Il Brasile ha Alisson e Ederson, due dei tre migliori al mondo secondo me. Per la Nazionale è tanta roba. Il calcio è cambiato, i giovani giocano con continuità”.

Il Lecce è alla ricerca di un portiere da affiancare a Vigorito, protagonista della promozione in A. Hai qualche nome da consigliare?

“Qui in Brasile ci sono tanti interpreti che meritano. Penso a Douglas, del Bahia. In Italia, precisamente al Genoa, è arrivato Jandrei, ex numero 1 della Chapecoense. Lo conosco bene, è reattivo e bravo con i piedi. Alla Roma c’è Daniel Fuzato, fa il terzo come lo facevo io nei miei primi anni. Arriverà il suo momento, è giovane”.

Qual è la quotidianità di Julio Sergio Bertagnoli oggi?

“Sto per finire il corso della federazione brasiliana per prendere il patentino di primo livello da allenatore. Una volta presi anche gli altri livelli vorrei tornare in Europa per fare l’allenatore. Professionalmente, ho anche fondato una società di investimenti, la RP Investimentos. Aiutiamo la gente qui in Brasile a fare le giuste scelte finanziarie. Gestiamo 500 milioni di fondi”.

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[…] Vasconcelos Ferreira, secondo portiere brasiliano della storia del Lecce dopo Julio Sergio (leggi qui la nostra intervista esclusiva all’ex Roma), è il quarto nuovo arrivo ufficiale dell’estate 2019 dopo Vera Ramirez, Shakhov e Benzar. […]

Sasà
Sasà
4 anni fa

Cioè intervistate Julio Sergio portiere brasiliano e non gli fate nemmeno una domanda su Gabriel probabile portiere del Lecce anch’esso brasiliano? Siete tutti strani…

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